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HomeCronaca Zossolo: “Welcome to Favelas l’unico progetto indipendente in Italia”

"Il Welcomismo
è un termometro
degli umori dei cittadini"

Il fondatore della pagina

"Il mio progetto l'unico indipendente"

di Marco Bertolini02 Ottobre 2025
02 Ottobre 2025
Zossolo

Massimiliano Zossolo, fondatore e ideatore di Welcome to Favelas

Massimiliano Zossolo, fondatore e ideatore di Welcome to Favelas, gestisce una pagina che conta più di due milioni di seguaci tra tutti i social network. A Lumsanews racconta cosa significa gestirla, sottolineando la propria indipendenza e il ruolo del canale nel panorama dell’informazione italiana. 

Zossolo, quando e perché prende vita Welcome to Favelas?

“Nasce in un periodo particolare della mia vita perché ero ai domiciliari (per devastazione, saccheggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale pluriaggravata durante degli scontri contro la polizia) e per perdere tempo stavo sui social. Parliamo del 2012. Creo questa pagina su Facebook come una realtà di nicchia. Ero solo io che postavo. Non c’erano video ma era più che altro una questione di foto legate alle case popolari in cui abitavo o rubacchiate qua e là su internet che volevo mostrare solo ai miei amici. Per i primi anni non ho guadagnato nulla su internet. Anzi, ci ho rimesso perché compravo adesivi di Welcome to Favelas e li regalavo alle persone in giro per avere pubblicità. Da quel giorno pubblico circa 20 contenuti al giorno, tutti i giorni, su diverse piattaforme. Si tratta di quasi 100mila contenuti pubblicati nella mia storia”. 

Qual è il suo rapporto coi social?

“Come Welcome to Favelas ho ricevuto 16 ban: 14 tra Facebook e Instagram e due su Telegram. Il mio rapporto con loro comunque è stato quello che hanno avuto tutti. Ho subìto i social mentre credevo di usarli. Mi è stato imposto un linguaggio e delle visioni politiche ben precise e mi sono dovuto adattare alle piattaforme, ogni volta con uno stile adatto al posto in cui mi trovavo”.

Da cosa dipende il cambio della linea editoriale?

“Ormai ho una grande responsabilità sociale e l’evoluzione del progetto è un fattore naturale che mi porterà a migliorarmi ed esplorare nuove soluzioni che mi possono aiutare a essere più presente ed efficace sui territori. Non è facile perché al momento non monetizziamo nulla: andiamo avanti con il lavoro dei volontari”.

In cosa consiste la rete di “You are the media now” presente nei vostri contenuti?

“L’hashtag ‘#youarethemedianow’ lo ha inventato Elon Musk e io ho voluto portarlo in Italia per la sua forza comunicativa, una frase che spinge il cittadino comune a essere lui stesso partecipe dei media e della politica. In Europa è usato anche da altri ma per scopi diversi dai miei. Non è facile mettere d’accordo tutti ma al momento penso all’Italia: per il resto c’è tempo”. 

A tal proposito, com’è andato l’incontro con i rappresentanti europei di Musk? Perché secondo lei hanno scelto proprio il suo progetto?

“Su questo preferisco non rispondere”. 

Cosa rende effettivamente Welcome to Favelas libero e diverso dagli altri organi di informazione?

“Nonostante mi accusino di essere finanziato dal miliardario di turno, sono l’unico indipendente perché non ho editori, non ho finanziatori, non ho politici di riferimento. Non c’è nemmeno un piano editoriale, per farti capire. Quando apri i miei canali non sai mai di cosa parlerò”.

Cos’è il “Welcomismo”?

“Il mio approccio è bidirezionale: io parlo alle persone ma sono anche loro che parlano con me e mi aiutano a raccontare le notizie, segnalando, integrando e spesso anche smentendo. Per questo ho coniato tale termine, che è anche un termometro degli umori dei cittadini”.

Che cosa c’è nel futuro di Welcome to favelas?

“Al momento viaggio nemmeno al 20 per cento del mio potenziale. Ho centinaia di richieste di collaborazione e nel 2026 ci sarà una grande ristrutturazione che mi permetterà di fare un ulteriore salto in avanti. A breve comunicherò molte novità. Recentemente ho perso un collaboratore a causa della violenza politica sempre più montante, ma non mi farò intimidire e continuerò nel mio lavoro”. 

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