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HomeEconomia Fmi: “Economia italiana solida”. Ma pesano debito elevato e bassa produttività

Italia solida secondo il Fmi
"Ma va aumentata produttività"
Debito resta il nodo centrale

L'inflazione rallenta all'1,6%

mentre cresce il carrello della spesa

di Alessio Garzina16 Settembre 2025
16 Settembre 2025

“In un contesto di incertezza globale, l’economia italiana dimostra una certa solidità. Lo scorso anno le finanze pubbliche hanno registrato risultati migliori del previsto, con un avanzo primario pari allo 0,4% del PIL”. È il quadro che Lone Christiansen, capo missione per l’Italia del Fondo monetario internazionale, dedica al buon andamento economico dell’Italia, “anche se – aggiunge Christensen  – l’Italia dovrebbe aumentare la produttività e stimolare la partecipazione alla forza lavoro, così da aiutare la crescita frenata dall’invecchiamento della popolazione, che peserà sulla spesa pensionistica e sanitaria”.

Segnali positivi arrivano dagli investimenti, che rappresentano uno dei fattori chiave a sostegno della crescita dello 0,7% registrata lo scorso anno, in particolare grazie alla rigorosa attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR). Stessa tendenza anche per quanto riguarda il mercato del lavoro, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato e della quota di occupati rispetto alla popolazione in età lavorativa, che raggiunge il massimo storico.

Il limite di una crescita sul lungo periodo, secondo Christiansen, è da individuare sicuramente nelle tensioni commerciali internazionali, considerando la grande propensione all’esportazione dell’economia italiana. A questo scenario vanno aggiunti la bassa produttività e la carenza di professionisti altamente qualificati, oltre il progressivo invecchiamento e declino demografico. 

Guardando al futuro, l’Italia è impegnata ad abbassare la pressione del debito pubblico che ancora pesa molto sull’andamento economico. “Il governo è determinato ad abbattere l’elevato debito e il piano fiscale-strutturale a medio termine lo conferma”, afferma Christiansen, osservando come il raggiungimento di un avanzo primario pari al 3% del pil entro il 2027 dovrebbe essere l’obiettivo da raggiungere. Secondo l’istituto di Washington, “occorrerebbe perseverare verso il rafforzamento dell’adempimento fiscale, razionalizzare le spese fiscali ed eliminare il regime forfettario preferenziale applicabile ai lavoratori autonomi”. Fondamentale anche incentivare la partecipazione femminile al mercato del lavoro, adottare politiche che valorizzano il capitale umano e che sostengono il settore privato nella produzione e nell’innovazione. 

Istat: inflazione di agosto frena all’1,6%, ma rincarano i beni alimentari 

Nel mese di agosto gli italiani hanno visto scendere l’inflazione all’1,6% dall’1,7% di luglio. È quanto è stato annunciato dall’Istat, che ha confermato le stime preliminari e ha sottolineato che il calo è dovuto principalmente alla flessione dei prezzi dei beni energetici (-4,8% da -3,4% di luglio). Nella direzione opposta sono andati invece i prezzi dei beni alimentari (+3,8% da +3,7%).  I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto mantengono invece lo stesso ritmo di crescita tendenziale (+2,3%). Sale inoltre, anche se in misura modesta, l’inflazione di fondo: +2,1% da +2,0%.

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