ROMA – Prime frizioni all’interno della maggioranza dopo il licenziamento della legge di bilancio 2026. Come emerso dalla bozza, circolata in attesa dell’arrivo del testo in Parlamento, saranno 137 gli articoli nella prossima manovra. Tuttavia, nonostante l’ok del Consiglio dei Ministri di venerdì 17 ottobre, continuano gli scontri sul testo. In particolare Forza Italia ha manifestato il proprio dissenso rispetto all’aumento della tassazione sugli affitti brevi.
Aumenta al 26% l’aliquota sugli affitti brevi
Il testo prevede un innalzamento al 26% della tassazione sugli affitti brevi, sia per i privati, sia per chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici. La norma sopprime la riduzione – introdotta lo scorso anno – della cedolare secca per uno degli immobili. Finora era al 21% sul primo immobile adibito ad affitti brevi e al 26% su altre proprietà. Sale inoltre dal 21% al 26% l’aliquota per chi esercita attività di intermediazione immobiliare, nonché per i gestori dei portali telematici. “L’aumento della tassazione sugli affitti brevi è una scelta profondamente sbagliata”, secondo Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia. “Non eravamo stati informati, lo abbiamo letto solo nelle bozze”, ha spiegato il deputato.
I Lep verso una definizione concreta
Tra le novità presenti anche l’avvio della definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), passaggio indispensabile per garantire servizi sociali e sanitari minimi uniformi in tutte le regioni. È la premessa per affrontare la riforma dell’autonomia differenziata, assicurando standard comuni e diritti uguali per tutti i cittadini. Il rischio, secondo diversi analisti, è che la mancanza di un finanziamento preciso renda il progetto solo formale. Tuttavia, l’inserimento dei Lep nella manovra rappresenta la volontà di colmare le disuguaglianze territoriali e sociali. E proprio sulla sanità è arrivata la promessa del ministro della Salute Orazio Schillaci: “Gli infermieri sono al centro della manovra: ne verranno assunti 20 mila in più rispetto al turnover naturale”. “Con il crescere del Fondo Sanitario aumenterà anche per le Regioni la possibilità e la capacità di assumere nuovo personale”, ha aggiunto il ministro.
Flat tax su straordinari e festivi
Nella nuova finanziaria figura, inoltre, la detassazione di straordinari, festivi e lavoro notturno per tutto il 2026 per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 40mila euro. Su queste voci – “maggiorazioni e indennità” anche se si lavora nel riposo settimanale, o per le “indennità di turno” – sarà applicata una flat tax al 15%, che sostituisce non solo l’imposizione Irpef ma anche “addizionali regionali e comunali”. La manovra prevede anche un tetto massimo di 1500 euro per lo sconto sulle tasse di cui potrà godere ciascun lavoratore. Una misura che riguarderà i dipendenti privati, a eccezione delle strutture turistico-alberghiere per le quali è programmato un intervento ad hoc.
Rottamazione e meno fondi per il cinema
La nuova rottamazione consentirà poi la sanatoria dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre 2023 per i mancati versamenti delle imposte o dei contributi previdenziali, con esclusione delle cartelle emesse a seguito di accertamento. Si potrà pagare in unica soluzione entro il 31 luglio del prossimo anno, oppure in 54 rate bimestrali di pari importo: la prima rata a luglio 2026, l’ultima il 31 maggio 2035. Nel caso di pagamento rateale si applicano interessi del 4% annuo. Per quel che concerne l’ambito culturale, invece, il testo prevede un duro colpo per il cinema: un taglio di 190 milioni di euro per il 2026 al fondo unico per il cinema e l’audiovisivo.