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Medio Oriente, Kazakistan entra negli Accordi di Abramo. Trump rilancia la diplomazia su Gaza e Iran

di Alessio Garzina07 Novembre 2025
07 Novembre 2025

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ospita un vertice con i leader dell'Asia centrale alla Casa Bianca | Foto Ansa

WASHINGTON – Nuovo movimento sulla scacchiera diplomatica del Medio Oriente nel giorno in cui al palazzo di vetro si cerca di delineare il futuro della Striscia di Gaza. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che il Kazakistan entrerà negli accordi di Abramo, l’iniziativa promossa da Washington per normalizzare i rapporti tra Israele e i Paesi arabi. È il primo Stato a farlo da quando Trump è tornato alla Casa Bianca per il suo secondo mandato. La mossa arriva mentre il The Donald apre anche a un possibile alleggerimento delle sanzioni contro l’Iran. Intanto Israele ha intensificato i raid in Libano e, sul fronte di Gaza, Tel Aviv ha chiuso i valichi con l’Egitto bloccando gli aiuti umanitari. 

Kazakistan verso gli Accordi di Abramo. Trump: “È solo l’inizio”

L’annuncio è arrivato dopo una telefonata tra il tycoon, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il leader kazako Kassym-Jomart Tokayev. “Presto avremo una cerimonia di firma ufficiale e molti altri Paesi sono pronti a unirsi a questo club della forza”, ha scritto il presidente Usa su Truth. Da Astana, il governo kazako ha confermato che l’intesa è “nelle fasi finali”, definendo l’adesione “una scelta coerente con la nostra politica estera basata sul dialogo e sulla stabilità regionale”.

Trump ha lasciato intendere che potrebbe diventare il primo presidente statunitense in carica a visitare il Kazakistan. “È del tutto possibile”, ha risposto a un giornalista, elogiando il Paese per “le sue grandi risorse naturali e un presidente straordinario”. Le parole sono arrivate a margine di un vertice a Washington con i leader dell’Asia centrale, dove la Casa Bianca punta a rafforzare il fronte diplomatico contro l’influenza russa e cinese. 

L’apertura di Trump all’Iran: “Pronto a valutare la revoca delle sanzioni”

Durante la stessa serata, Trump ha rivelato che Teheran avrebbe chiesto la rimozione delle sanzioni statunitense. “L’Iran ha subito misure durissime, e la situazione è molto complicata. Sono disposto ad ascoltare: vedremo cosa accadrà”, ha detto.

Le relazioni tra i due Paesi restano tese dopo la guerra di dodici giorni con Israele e gli attacchi americani ai siti nucleari iraniani. Trump ha ribadito che Teheran “non ha più la possibilità di possedere armi atomiche”, ma la reale portata dei danni al programma nucleare iraniano resta incerta. 

Libano, nuovi raid israeliani. L’Onu: “Tregua violata”. Ancora tensione a Gaza

Intanto si riaccendono le tensioni tra Libano e Israele. L’esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti nel sud del Paese dei cedri. L’Unifil ha denunciato che “questi attacchi costituiscono una chiara violazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza”, invitando Tel Aviv a sospendere immediatamente le operazioni. 

L’Iran ha condannato quelli che ha definito “selvaggi attacchi israeliani”, chiedendo alla comunità internazionale di “fermare il bellicismo” e offrendo le condoglianze “per il martirio dei cittadini libanesi”. 

Anche sul fronte di Gaza la tensione resta alta. Questa mattina Israele ha chiuso i valichi di Kerem Shalom e Al-Awja, bloccando l’ingresso degli aiuti umanitari. La Mezzaluna rossa egiziana riferisce che la decisione è stata motivata con una festività, mentre centinaia di camion restano fermi al confine. 

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