ROMA – Una tassa una tantum sull’oro dei privati. È la nuova proposta che potrebbe essere aggiunta dalla maggioranza negli ultimi ritocchi della manovra finanziaria. La misura, pensata per recuperare fino a 2 miliardi, mira a far “emergere” il metallo prezioso custodito nelle case degli italiani e allineare il valore fiscale alle quotazioni attuali. I contribuenti che al 1° gennaio 2026 possiedono oro da investimento potranno rivalutarlo entro fine giugno, anche senza documentazione d’acquisto. L’imposta sostitutiva scenderebbe al 12,5%, una scelta pensata per favorire l’adesione e anticipare entrate utili a finanziare le modifiche alla manovra.
La rivalutazione servirebbe a fissare un prezzo “ufficiale” dell’oro e a rendere più chiare le future plusvalenze, evitando contenziosi. Una sorta di sanatoria mirata, che intercetta un patrimonio privato valutato fino a 160 miliardi.
Intanto la maggioranza lavora sugli altri nodi: dall’aliquota sugli affitti brevi, su cui FI e Lega chiedono lo stop all’aumento, alla revisione dei dividendi e dell’Irap. Si discute anche di risorse per forze dell’ordine, compensazioni fiscali e della nuova Transizione 5.0, che potrebbe estendersi fino al 2028. I ministeri stanno definendo la lista dei 414 emendamenti segnalati, con l’indicazione di ridurre al minimo le richieste per evitare un ulteriore rallentamento dei lavori.


