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Messico, scontri e feriti
nella protesta della GenZ
contro corruzione e crimine

Feriti in 120 di cui 60 poliziotti

La premier incolpa la disinformazione

di Chiara Di Benedetto17 Novembre 2025
17 Novembre 2025

CITTÀ DEL MESSICO – È di 120 feriti e 20 arrestati il bilancio della protesta di ieri, 16 novembre, nella storica piazza di Città del Messico, la Zocalo. Più di 17mila giovani messicani si sono riuniti per manifestare contro la corruzione e la violenza dilaganti in Messico e contro il governo della premier Claudia Sheinbaum, al potere da un anno. È da tempo che i ragazzi messicani si oppongono alla criminalità organizzata e alla mancanza di sicurezza che affligge il loro Paese, ma il recente assassinio di Carlos Manzo, sindaco di Uruapan e simbolo della lotta ai narcos, ha infiammato gli animi. Inizialmente la protesta, convocata dai giovani della Generazione Z e dal Movimento Sombrero, si è svolta pacificamente, ma dopo alcune ore un gruppo di manifestanti ha abbattuto le transenne che proteggevano il palazzo presidenziale e ha lanciato pietre contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni. I poliziotti rimasti feriti sarebbero 60.

La presidente Sheinbaum ha avanzato l’ipotesi di un coinvolgimento estero nell’organizzazione del corteo e nelle violenze contro la polizia, nel quadro di un’attività di disinformazione della destra internazionale. Le accuse della premier si basano su un rapporto presentato da Infodemia, società di consulenza specializzata in dati e analisi, che attribuisce la mobilitazione nella capitale a una “strategia digitale articolata” con la partecipazione di bot, influencer, politici e imprenditori legati all’opposizione.

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