ROMA – Nel mese di ottobre rallenta ancora l’inflazione. L’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento del 1,2% su base annua, in crescita del +1,6% rispetto al mese precedente. È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Istat, che ha registrato una variazione del -0,3% sul mese, confermando la stima preliminare.
Una decelerazione dovuta al rallentamento dei prezzi degli energetici regolamentati, che passano da +13,9 % a -0,5%, e degli alimentari non lavorati, che passano da 4,8% a +1,9%, e in misura minore di quelli dei servizi relativi ai trasporti e agli alimentari lavorati. Effetti che sono compensati dall’accelerazione dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, che salgono da +3,1% a +3,3%.
L’Istat ha rivisto al ribasso anche la stima del carrello della spesa, che frena passando dal +3,1% al 2,1%, come quella dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, che nel mese di ottobre variano da +2,6% a +2,1%.
L’Unione nazionale dei consumatori ha ribadito come, nonostante l’infazione sia in calo, il cibo è sempre più caro. L’indice dei prezzi che registra un calo ma i costi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche proseguono indisturbati la loro corsa. Il presidente Dona, commentando i dati Istat, ha evidenziato come l’aumento annuale per bevande senza alcol e beni alimentari ammonta a 232 euro.


