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HomeCronaca Caso Trentini, Tajani alla famiglia: “Lavoriamo senza sosta per la sua liberazione”

Caso Trentini, Tajani risponde
dopo le accuse della famiglia
"Lavoriamo senza sosta"

"Governo ha a cuore la sua liberazione"

La famiglia: "La pazienza è finita"

di Enza Savarese19 Novembre 2025
19 Novembre 2025
trentini tajani

Alberto Trentini il cooperante arrestato un anno fa in Venezuela | Foto Ansa

ROMA – “La famiglia Trentini deve sapere che lavoriamo e lavoreremo: non lo abbiamo dimenticato”. Risponde così il ministro degli Esteri Antonio Tajani alle critiche che la famiglia del cooperante incarcerato in Venezuela ha rivolto al governo italiano in occasione dell’anniversario della sua prigionia ritenuta illegittima da innumerevoli organizzazioni per i diritti umani. Per il vicepremier il caso Trentini è reso più complesso dalla situazione politica della Repubblica bolivariana, in particolare per il “durissimo confronto tra Caracas e Washington” al momento in atto. Ma Tajani resta ottimista. “Altri due italiani di recente sono stati liberati dal governo venezuelano”, ha ricordato. 

Le accuse della famiglia Trentini al governo

“Fino ad agosto il nostro governo non aveva avuto alcun contatto col governo venezuelano. E questo dimostra quanto poco si sono spesi per mio figlio”. Armanda Colusso, la mamma di Trentini, non ha fatto sconti a nessuno durante la conferenza stampa a Milano di alcuni giorni fa. “Sono qui dopo 365 giorni a esprimere indignazione. Per Alberto non si è fatto ciò che era doveroso fare. Sono stata troppo paziente ed educata ma ora la pazienza è finita”. Ci sono voluti alcuni giorni al Ministero degli Esteri per rispondere alle accuse della famiglia Trentini.

Tajani: “Situazioni diverse da Paese a Paese”

Tajani ha assicurato come la questione della sua liberazione “stia molto a cuore” al governo italiano. Per il titolare della Farnesina fare paragoni con altre operazioni diplomatiche del passato non sia necessario perché “le situazioni sono diverse da Paese a Paese: in Iran, per esempio, Cecilia Sala fu liberata presto, come Alessia Piperno, mentre altri ostaggi francesi sono stati liberati dopo anni”, ha ribadito.

Liberato cittadino francese: la strategia di Parigi

Ed è proprio la Francia la scorsa domenica che ha annunciato la liberazione del suo cittadino, Camilo Castro, insegnante di yoga che è stato detenuto in Venezuela per cinque mesi, proprio come Alberto Trentini, senza una reale motivazione. A differenziare le operazioni della Francia rispetto all’Italia sarebbero state le aperte condanne di Parigi alle manovre militari statunitensi nei Caraibi. Una critica all’America di Trump che il governo di Maduro avrebbe prontamente ricompensato liberando Castro e facendolo tornare a casa.

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