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Sanremo 2026, è polemica sui nomi dei cantanti in gara. E le major fanno piazza pulita

di Chiara Di Benedetto01 Dicembre 2025
01 Dicembre 2025

I cantanti in gara a Sanremo 2026

ROMA – I nomi sono stati annunciati, la lista è sotto gli occhi di tutti e quel foglietto spiegazzato può finalmente tornare nella tasca di Carlo Conti, ormai libero dai suoi segreti. Via alle danze: appassionati e detrattori del Festival di Sanremo unitevi, perché quest’anno il cerimoniale della rivelazione degli artisti in gara è stato un flop. Partiamo dai nomi che non ci sono. Da Tiziano Ferro a Annalisa, passando da Gianni Morandi a Madame: i cantanti italiani che hanno detto no a Carlo Conti non sono pochi. Per alcuni il Festival dà più importanza allo spettacolo che alla musica, per altri serve a lanciare gli album, quello che è sicuro è che Sanremo non è più la priorità per gli artisti del nostro Paese.

A volte ritornano, o loro o i figli

Grande polemica anche sui partecipanti: si va dai perfetti sconosciuti, vedi Samurai Jay, Sayf, Nayt, Eddie Brock e Bambole di pezza, ai “figli di” come Tredici Pietro, alias Pietro Morandi, LDA ovvero Luca D’Alessio e Leo Gassmann. Molti giovani quindi, che però dovranno convincere il pubblico. Poi ci sono le vecchie conoscenze, messe qua e là per tranquillizzare i telespettatori più stagionati: Patty Pravo, Francesco Renga, Marco Masini che si presenterà con Fedez e Arisa. Anche gli appassionati di musica indie avranno chi tifare con Fulminacci e Tommaso Paradiso.

E le major discografiche fanno all-in

Guardando poi alle case discografiche di provenienza degli artisti è chiaro che le major hanno avuto le meglio anche quest’anno. Prima tra tutte la Warner, che si è aggiudicata dieci cantanti in gara (Serena Brancale, Sayf, Sal Da Vinci, Patty Pravo, Luchè, Levante, Fulminacci, Francesco Renga, Fedez-Masini, Eddie Brock), subito dietro la Sony che ne ha piazzati nove (Enrico Nigiotti, Ermal Meta, J-Ax, LDA+Aka7ven, Mara Sattei, Maria Antonietta e Colombre, Tommaso Paradiso, Tredici Pietro, Nayt) e al terzo posto la Universal che ne ha sei (Samuray Jay, Dargen D’Amico, Elettra Lamborghini, Bambole di Pezza, Leo Gassmann, Chiello). Le indipendenti, sopravvissute al ladrocinio delle grandi case discografiche, sono quattro: Believe che porta al Festival Malika e Michele Bravi; BMG con Ditonellapiaga; Momy Records con Raf e Pipshow/Artist First/Maqueta Records con Arisa.

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