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le milizie sciite
sparano sui convogli

Aleppo, iniziata evacuazione
le milizie sciite
sparano sui convogli

di Michela Eligiato15 Dicembre 2016
15 Dicembre 2016

Ad Aleppo sono ripresi violenti i combattimenti nei quartieri orientali, mentre è in corso l’evacuazione della popolazione attraverso un corridoio umanitario realizzato dall’esercito siriano. Il principale gruppo del fronte di opposizione ad Assad, Ahrar Al Sham, fa sapere che l’accordo per l’evacuazione è stato raggiunto dopo aver superato quello che i ribelli definiscono il “tentativo iraniano” di impedire che combattenti e civili potessero uscire dalla loro enclave assediata.

Durante l’operazione, qualcosa però non ha funzionato. I miliziani lealisti hanno sparato su un convoglio che doveva evacuare dei feriti da Aleppo est, riferisce la televisione panaraba Al Jazeera. Secondo quanto dichiarato da un membro degli “elmetti bianchi” ad aprire il fuoco sono stati gli uomini delle forze governative. Fonti locali riferiscono di un morto e quattro feriti.

Un primo convoglio di ambulanze è già partito dall’area controllata dai ribelli e ha raggiunto i posti di blocco governativi. Seguirà l’evacuazione dei civili che vogliono lasciare la città. L’operazione dovrebbe durare due o tre giorni. Secondo dati dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono circa 15mila le persone interessate dal piano: 5mila ribelli, 10mila civili, tra i quali i familiari di combattenti.
Il nuovo cessate il fuoco, siglato giovedì mattina fra governo siriano e opposizione, resta molto fragile. Il rischio di sanguinose rappresaglie è sempre alto, soprattutto da parte delle milizie filo-iraniane che già mercoledì avevano respinto l’intesa per un cessate il fuoco raggiunta fra Russia e Turchia.

Centrale il ruolo di quest’ultima. La Turchia, infatti, ha fatto in modo che la Russia esercitasse pressione su Damasco per il rispetto dell’intesa tra loro raggiunta. Mentre l’Iran ha imposto nuove condizioni, chiedendo la simultanea evacuazione dei feriti da due villaggi assediati dai ribelli.

Dall’inizio della guerra in Siria, sono almeno 50mila i bambini vittime del conflitto che dura ormai da cinque anni. “I più indifesi, i bambini, sono diventati vittima di un vero e proprio genocidio”, spiega Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia.

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