Attentato di Istanbul
pugno duro di Erdogan
in carcere 235 sospetti

Diversi i funzionari del Partito democratico
accusati per presunti legami con il Pkk

Stamattina all’alba la polizia turca ha arrestato centinaia di persone sospettate di essere coinvolte nell’attentato allo stadio di Istanbul di sabato notte. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che in totale i fermi riguardano 235 individui accusati di aver agito per conto del Partito dei lavoratori curdi (Pkk) – che nel paese è fuori legge – e di “diffondere la propaganda terroristica del gruppo” combattente. La cifra include gli arresti di stamani di oltre un centinaio di membri del partito filo-curdo Hdp e quelli delle persone accusate di aver celebrato l’attacco sui social network. L’operazione di polizia ha coinvolto 11 province ed è iniziata poco dopo che il gruppo terroristico curdo chiamato Tak (letteralmente, “I falchi della libertà del Kurdistan”) aveva rivendicato l’attacco di sabato che ha ucciso 44 persone, molte delle quali poliziotti. Gli arresti di stamattina fanno parte di un’operazione tanto imponente da far sospettare che la ricerca dei colpevoli per l’attentato allo stadio sia stata un’ottima occasione per il presidente Recep Tayyip Erdogan per proseguire nell’epurazione degli oppositori.

Simone Alliva

Laureato all'università Lumsa di Roma in Scienze dell’informazione, comunicazione e marketing, ha iniziato la professione da giornalista pubblicista nei giornali locali della Calabria. Passando nel 2013 al settimanale “L’Espresso”, dove si è occupato di cronaca politica e diritti civili.