VITERBO – Due cittadini di origine turca sarebbero gli autori di un presunto attentato alla Macchina di Santa Rosa a Viterbo. Trovati in possesso di un mitra, diverse pistole, caricatori e ordigni esplosivi. I due uomini, di 21 e 31 anni, sono stati interrogati dal pm Massimiliano Siddi della Procura di Viterbo. I due, ora in carcere con l’accusa di traffico di armi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
I fatti
Nel pomeriggio di ieri, intorno alle 18, la Digos ha sventato un attentato a Viterbo durante la festa di Santa Rosa. Come ogni 3 settembre nella città del Lazio erano in corso i festeggiamenti per la compatrona, evento religioso che culmina con il trasporto della Macchina: un baldacchino alto trenta metri dedicato alla Santa e riconosciuto dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. Secondo quanto emerso dalle indagini, due uomini armati avrebbero tentato di attaccare la torre luminosa.
L’arresto
Le persone arrestate ieri sono un 21nenne e un 31enne, entrambi con cittadinanza turca. I presunti attentatori sono stati fermati in un B&B non distante dal Santuario. Con loro avevano armi pronte all’uso e munizioni. Durante l’interrogatorio i due uomini si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del pm. Gli investigatori stanno ora indagando su un possibile collegamento tra i due uomini fermati e un boss turco arrestato il 26 agosto scorso a Viterbo con l’accusa di essere al vertice di una banda criminale.
La cerimonia religiosa a Viterbo
Quest’anno, fedeli, turisti e cittadini si sono trovati ad assistere a un trasporto “fuori tradizione” per la macchina di Santa Rosa. Alla notizia del presunto attentato, le autorità locali hanno messo in atto un’immediata risposta operativa, mobilitando i reparti speciali per la sicurezza pubblica. Con cecchini posizionati sui tetti e dispositivi di controllo rafforzati lungo tutto il tracciato del corteo, la cerimonia religiosa si è svolta tra le vie illuminate del centro storico. Una decisione, questa, senza precedenti dato che l’evento si svolge tradizionalmente al buio, in un’atmosfera scenografica e sacra permeata dalla luce soffusa del campanile. Non sono mancate critiche e disappunto da parte dei viterbesi presenti. I fedeli hanno accolto con sfavore il trasporto della torre per le vie illuminate.
La risposta del Governo
Sui social, la premier Giorgia Meloni ha espresso la propria gratitudine nei confronti delle “Forze dell’Ordine e del Ministro dell’Interno Piantedosi per il pronto intervento”. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa si è congratulato con il ministro Piantedosi, il capo della Polizia e le Forze dell’Ordine per il loro prezioso lavoro. Alla processione era presente anche il vice premier Antonio Tajani, che era stato oggetto di una contestazione ad opera dei giovani del Pd locale.