Avanza l’Isis nel nord della Siria, Erdogan ordina schieramento carri armati al confine

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I curdi resistono da tre settimane agli attacchi che i jihadisti di Abu al Baghdadi sferrano incessanti contro la città di Kobane, nel Nord della Siria. I combattimenti sono giunti a pochi chilometri dalla frontiera Turca e cresce senza sosta il numero di rifugiati che cerca di passare il confine siriano. Pare siano oltre 100mila in fuga da Kobane e dai villaggi limitrofi, ma i turchi li respingono con lanci di gas lacrimogeni.

Nella città pesantemente bersagliata dal fuoco dei mortai sono apparse ieri due bandiere nere dell’Isis. Un drappo nero è stato issato su una collina a Sud della città, l’altro sul tetto di una palazzina nella zona Est del centro abitato.

I curdi al momento rispondono agli attacchi limitati dall’uso di sole armi leggere, mentre gli uomini del Califfato dispongono anche di carri armati e armamenti pesanti. Fra le forze occidentali e i peshmerga dell’Ypg (unità di difesa del popolo) non c’è pressoché nessun coordinamento. Così i raid dei caccia americani a supporto dei curdi non sono decisivi.

Mentre si combatte a due passi dal confine turco-siriano il presidente turco Recep Erdogan ha reso noto di aver raggiunto un accordo con i jhiadisti per lo scambio di 46 ostaggi turchi (perlopiù diplomatici di Ankara) con 180 militanti dello Stato Islamico.

Sta trovando inoltre conferma la notizia che i reparti dell’Isis si stiano avvalendo del supporto di un alto funzionario dei servizi segreti francesi passato nelle file nemiche con un bagaglio di informazioni e conoscenze di enorme importanza. Sembra che i jet statunitensi abbiano già sganciato 47 razzi sulla testa dell’uomo senza però averlo ancora neutralizzato. La difesa francese ammette che l’individuo esista e che sia passato nelle fila nemiche ma nega che sia un membro dei servizi e un ex militare.

Nelle ultime ore cresce anche la tensione per la vita di Peter Kassig, l’operatore umanitario ed ex Ranger dell’esercito americano rapito l’anno scorso in Siria. Non è bastato a Kassig convertirsi all’Islam durante la prigionia, il boia in abito nero dell’Isis ha già annunciato in video che sarà la prossima vittima.

Emanuele Bianchi

Emanuele Bianchi

Nasce in Toscana, ma vive da molti anni nella Capitale. Nel 2011 si laurea alla"La Sapienza" in Linguaggi e tecnologie del giornalismo e dell'informazione. Tesi in storia contemporanea, relatrice prof.ssa Simona Colarizi. Pubblicista dal 2006, collabora come cronista per varie testate cartacee occupandosi di sport, inchieste, politica, economia, costume e società. Tifoso viola, appassionato di calcio e di sport motoristici sogna di occuparsi di cronaca sportiva.