Case palestinesi distrutte nel campo profughi di Al Nusairat, nel sud della Striscia di Gaza / foto Ansa

Biden: "Stop alle bombea Gaza per il Ramadan"Hamas e Israele frenano

Continuano i negoziati a Parigi e Doha Resa nota la bozza di tregua ad Hamas

GAZA CITY – Dopo i progressi nei colloqui di Parigi e con i negoziati appena iniziati in Qatar, la tregua a Gaza tra Israele e Hamas sembra sempre più vicina. A dirlo è il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che in un’intervista con la Nbc ha affermato che “Israele cesserà le operazioni a Gaza durante il Ramadan”. Un’iniezione di ottimismo, che suona però “incomprensibile” e “prematura” per Tel Aviv e per Hamas.

Intanto emergono dettagli sulla bozza di tregua inviata a Hamas: secondo una fonte di alto livello vicina ai colloqui, si tratterebbe di tregua di 40 giorni con uno scambio di prigionieri e ostaggi in rapporto di 10 a uno. Ma, nel frattempo, la guerra si allarga contro gli Hezbollah, con un’escalation di attacchi da parte dell’Idf nel territorio libanese.

L’ottimismo di Biden

Nel corso di un evento elettorale a New York, Biden ha dichiarato che spera di arrivare a un cessate il fuoco entro lunedì 24 febbraio o “entro la fine del weekend”. Parole che suonano come una conferma rispetto a quanto dichiarato lunedì 26 febbraio :“Il Ramadan si avvicina e gli israeliani hanno concordato di non impegnarsi in attività durante il Ramadan, in modo da darci il tempo di liberare tutti gli ostaggi”, aveva detto il presidente.

 

Israele e Hamas frenano

Uno stop che fa parte delle condizioni previste da un accordo di cessate il fuoco in fase di negoziazione, ma su cui Hamas e Israele frenano. “Non si capisce su cosa si basi l’ottimismo del presidente Joe Biden su una possibile tregua a Gaza”, dicono fonti israeliane. Dura la replica di Hamas: “I commenti del presidente americano Joe Biden su una tregua a Gaza sono prematuri e non corrispondono alla situazione reale sul terreno”. Ci sono “ancora grandi lacune da colmare” nell’accordo prima che venga garantito un cessate il fuoco, ha ribadito a Reuters un funzionario di Hamas.

I negoziati a Doha e la bozza di tregua

Nel frattempo continuano i negoziati per la tregua dopo gli incontri di venerdì scorso a Parigi e di lunedì 26 febbraio a Doha. Martedì 27 e mercoledì 28 febbraio l’emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani, che fino a questo momento ha svolto un ruolo chiave nelle trattative, partecipa ai colloqui nella capitale francese. Ma a dispetto dell’ottimismo, “non vi è alcuna svolta da annunciare riguardo ad un cessate il fuoco e ad un accordo sugli ostaggi”, come ribadito martedì dalla portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar.

Secondo una fonte Reuters di alto livello vicina ai colloqui, la bozza di proposta inviata a Hamas riguarderebbe una tregua di 40 giorni e lo scambio di prigionieri e ostaggi in rapporto di 10 a uno. Hamas dovrebbe liberare circa 40 ostaggi, compresi donne, persone sotto i 19 anni o con più di 50 anni e malati, in cambio di circa 400 detenuti palestinesi. Prevista poi la riapertura degli ospedali e dei panifici a Gaza e l’immediato ingresso delle relative attrezzature e carburante. Ai residenti di Gaza, tranne gli uomini in età da combattimento, sarebbe permesso di tornare a casa nelle aree evacuate.

Escalation in Libano

Nelle stesse ore cresce il timore di escalation nella guerra a Nord, sul versante libanese, contro Hezbollah. I raid israeliani hanno colpito nel profondo del territorio libanese, arrivando fin sulla Valle della Bekaa – roccaforte degli Hezbollah – circa 100 km a nord-est di Beirut. Qui, secondo fonti della sicurezza libanese, sarebbero stati uccisi due membri dell’organizzazione libanese. Vittime dell’esercito israeliano che si sommano ai tre palestinesi rimasti uccisi nelle ultime ore in Cisgiordania in scontri con l’Idf.

 

Maria Sole Betti

Classe '96, cresciuta tra l'Adriatico e l'ombra della Madonnina. Da sempre attratta dalle storie degli altri, mi sono laureata in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano. Dopo un Erasmus a Barcellona e una magistrale in Istituzioni e tutela dei diritti, l'approdo a Roma per fare del sogno del giornalismo una professione. Curiosità e chiacchere guidano la mia vita, ma, del resto, ho la luna in Ariete.