HomeEsteri Cambio di rotta per il volo di Francesco in Colombia a causa dell’uragano Irma

Cambio di rotta per il volo
del Papa in Colombia
a causa dell'uragano Irma

Francesco vedrà i vescovi venezuelani

Mattarella: "Importante segnale di pace"

di Rossella Melchionna06 Settembre 2017
06 Settembre 2017

È stata deviata più a Sud, prima della partenza, la rotta dell’aereo con a bordo papa Francesco oggi diretto verso la Colombia. Il cambio di direzione del quinto viaggio del pontefice in America Latina – il ventesimo all’estero – è dovuto alla minaccia dell’uragano Irma, che si muove sull’Atlantico.

«Un viaggio per aiutare il Paese ad andare avanti nel suo cammino di pace» ha affermato a riguardo Francesco. Parole prontamente colte dal presidente colombiano Juan Manuel Santos, che ha ribadito il ruolo fondamentale della Chiesa nell’attuazione della pace dopo il conflitto con le Farc, le Forze armate rivoluzionarie.

Il Santo Padre, però, si è soffermato anche sulla situazione del Venezuela, chiedendo di pregare «perché si possa fare il dialogo e perché il Paese ritrovi una bella stabilità con il dialogo con tutti». Domani ci sarà l’incontro con i vescovi venezuelani dopo aver celebrato la messa a Bogotà – dove arriverà oggi alle 16.30 locali, le 22.30 in Italia. Tra i presenti i cardinali Jorge Urosa Savino e Baltazar Porras, i monsignori José Luis Azuaje, Mario Moronta e Jesus González de Zárate i quali ringrazieranno Francesco per l’interesse rivolto alla questione venezuelana e si faranno portavoce dell’affetto del popolo.

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato in una nota l’importanza del tragitto apostolico. «L’Italia e la comunità internazionale guardano con grande interesse a questa Sua missione in un Paese che ha intrapreso un cammino di pace e riconciliazione difficile, ma carico di speranza. La Sua presenza – ha continuato il Capo dello Stato – sarà fonte di incoraggiamento per la società colombiana nel suo insieme, e recherà anche un importante segnale di pace in una regione ancora scossa da dolorose inquietudini, cui l’intera comunità internazionale guarda con crescente preoccupazione». Mattarella ha poi concluso: «Con questi sentimenti desidero far pervenire alla Santità Vostra, a nome del popolo italiano e mio personale, i più fervidi auguri per la missione pastorale che si accinge a compiere».

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