ChatGpt, l'intelligenza artificiale di OpenAi | Foto Ansa

ChatGpt, garante privacynotifica ad OpenAIun atto di contestazione

L'Autorità aveva già imposto uno stop alla piattaforma lo scorso 30 marzo

ROMA – Il Garante per la protezione dei dati personali ha notificato a OpenAI, la società che gestisce la piattaforma di intelligenza artificiale ChatGpt, l’atto di contestazione per aver violato la normativa in materia di protezione di dati personali. A seguito del provvedimento – adottato dal Garante nei confronti della Società lo scorso 30 marzo 2023 –, l’Autorità ha ritenuto che gli elementi acquisiti possano configurare uno o più illeciti rispetto a quanto stabilito dalla normativa comunitaria in materia.

Cosa rischia adesso OpenAi

OpenAi avrà trenta giorni per difendersi dalle presunte violazioni contestate. Il Garante terrà poi conto dei lavori in corso nell’ambito della speciale task force, istituita dal Board che riunisce le Autorità di protezione dati di tutti i Paesi dell’Ue. La società – che non ha una sede nell’Unione, ma ha comunque designato un rappresentante nello Spazio economico europeo – rischia una sanzione fino a 20 milioni di euro.

Lo stop precedente a ChatGpt

Il Garante aveva già deciso di imporre uno stop a ChatGpt, affinché la piattaforma si adeguasse alla normativa europea. Nel provvedimento del 30 marzo 2023 si rilevava la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati; l’assenza di una base giuridica che giustificasse la raccolta dei dati personali e, infine, dei filtri che limitassero l’accesso ai minori di 13 anni.

 

 

Samuele Avantaggiato

Dalla Porta d'Oriente alla Città Eterna. Classe duemila, giornalista pubblicista dal 2019 e laureato in Comunicazione, Media e Pubblicità alla IULM nel 2022. Grande appassionato di calcio e pallacanestro, sogno di diventare presto un giornalista sportivo.