Nel mese di gennaio è in calo la fiducia dei consumatori, che viene affossata dalle opinioni relative al clima economico e sul futuro. Come rilevato dall’Istat, il tasso di fiducia è calato da 110,9 a 108,8 punti, ma rimane comunque un dato superiore a quello rilevato nel novembre del 2016. Al contrario, l’indice di fiducia delle imprese registra un incremento (da 100,2 a 102,5) in tutti i settori, tranne che per i commercianti al dettaglio.
Per quanto riguarda i consumatori, nel dettaglio la fiducia sull’aspetto economico è scesa da 133,3 a 124,8 punti, mentre la fiducia sul futuro da 116,0 a 111,6. Dopo la crescita registrata nel mese di settembre, un netto peggioramento emerge dai rispettivi saldi: da -41 a -52 per i giudizi e da -17 a -28 per le aspettative. Le attese sulla disoccupazione per i prossimi dodici mesi, dopo il calo di dicembre, tornano a salire, mentre sul fronte dell’inflazione, rispetto al mese scorso, aumenta la quota di coloro che ritengono i prezzi aumentati.
Tra le imprese, invece, l’Istat ha registrato un miglioramento della fiducia nel settore manifatturiero, nelle costruzioni e nei servizi, anche se in calo risulta esserci nel commercio al dettaglio, per il quale gennaio è un mese chiave per i saldi e dove sono peggiorati sia i giudizi sulle vendite correnti che le attese sui guadagni futuri. Nel manifatturiero migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione e il saldo dei giudizi sulle scorte diminuisce. Nelle costruzioni, invece, le valutazioni sugli ordini peggiorano mentre le aspettative sull’occupazione sono improntate ad “un deciso miglioramento”. Per quanto concerne il settore dei servizi, i giudizi e le attese sul livello degli ordini sono in progresso mentre le attese sull’andamento dell’economia mostrano segnali di deterioramento.
