LONDRA – Dopo la prima mondiale alla Berlinale, L’ombra del corvo arriva nelle sale l’11 dicembre. Il nuovo film di Dylan Southern, tratto dal romanzo di Max Porter Il dolore è una cosa con le piume, segna l’esordio nel fantasy del regista e documentarista britannico.
La trama
Si tratta di una profonda riflessione sul lutto, sull’immaginazione e sull’amore come forma di rinascita. La pellicola racconta la storia di un padre e dei suoi due figlio che, dopo la morte inaspettata della madre, devono affrontare un enorme dolore. D’improvviso nelle loro vite entra una creatura enigmatica – un corvo parlante e saggio – che diventa al contempo guida e minaccia. Il volatile li costringe a affrontare la perdita e a ricomporre il proprio mondo. Concretamente il corvo prende forma grazie all’attore Eric Lampaert e alla voce di David Thewlis, in un approccio che rifiuta la digitalizzazione.

Il protagonista Benedict Cumberbatch, celebre per Sherlock e The Imitation Game, firma una delle sue interpretazioni più intense. Accanto a lui, i giovanissimi Henry e Richard Boxall, al loro esordio cinematografico, danno corpo con autenticità alla vulnerabilità dell’infanzia e alla forza della resilienza.
Connubio tra scrittura e cinema
Porter ha seguito l’intero processo creativo dell’adattamento e compare anche in un piccolo cameo nel film. Anche grazie alla sua partecipazione attiva, il film conserva lo spirito poetico e sperimentale dell’opera letteraria.


