HomeCultura Il filosofo Biancu: “Basta essere bambini capricciosi! Libertà è responsabilità”

"Basta bambini capricciosi
ritorni il senso civico
la libertà è responsabilità"

Il filosofo Stefano Biancu a Lumsanews

"Possiamo rinunciare a tante cose"

di Giacomo Andreoli10 Marzo 2020
10 Marzo 2020

“Dobbiamo smettere di essere bambini capricciosi, il virus è una questione drammatica, ma può diventare un’occasione”. Stefano Biancu, filosofo e docente di Etica della Comunicazione all’università Lumsa di Roma, spiega così la situazione che sta vivendo l’Italia in queste ore.

Il Governo ieri ci ha spiegato che dobbiamo cambiare le nostre abitudini, rinunciare alla routine quotidiana e restare a casa. Lei in un suo recente articolo ha scritto: «Quando il Piccolo principe dice che l’essenziale è invisibile agli occhi non sta certo pensando a un virus. Eppure un virus invisibile agli occhi ci sta oggi richiamando con prepotenza all’essenziale». Cos’è questo essenziale e come impedire che la paura diventi angoscia, qualcosa di indeterminato e nichilistico?

«Il virus ci sta rivoluzionando la quotidianità e ci fa vedere come possiamo rinunciare a tante cose e vivere comunque bene, in questo senso ci richiama all’essenziale. Questo va detto senza faciloneria, perché il virus è una questione drammatica, ci sono vari morti e non dobbiamo cantare ovviamente le lodi del momento. Sicuramente però questa è una situazione che può diventare un’occasione, come dice spesso l’arcivescovo di Milano. In nostro potere c’è pochissimo, abbiamo sotto controllo solo il recitare responsabilmente le nostre azioni, limitando le interazioni sociali. Ma in nostro controllo c’è il modo di vivere tutto questo, lo spirito con cui lo viviamo e possiamo utilizzare le costrizioni per ritrovare noi stessi, lasciando perdere tante cose inutili».

A proposito di occasioni, può essere questo il momento per riscoprire il valore di parole come “comunità” e “patria”? 

«Io spero di sì, certo finora non abbiamo avuto grandi prove di senso civico. Quella massa di gente che è scesa dal Nord al Sud in una specie di “si salvi chi può” e “io speriamo che me la cavo”, lasciando le zone più colpite, non è stata una bella dimostrazione di senso civico. Così gli assalti ai supermercati di ieri sera. Questa può essere un’occasione per capire che o ci si salva tutti assieme o si affoga tutti assieme. Non è evidente che si riscopra il senso civico, ma deve essere un’occasione perché questo accada».

Lei nello stesso articolo scrive anche: «Il virus ci impone insomma di diventare adulti, elaborando il lutto di un sogno infantile di onnipotenza e facendoci carico dell’esistenza di chi è più esposto e indifeso». Un elemento dell’essere adulti è la responsabilità. Siamo in quella che forse è la più grande limitazione delle libertà personali della Storia repubblicana e alcuni si chiedono come assenza di libertà e responsabilità possano stare assieme. Ma in fondo la libertà non è sapersi dare dei limiti quando è necessario?

«La libertà è certamente anche questo. Ci viene fatto pensare che la libertà meno la impegni e più rimani libero e quindi meno decidi, meno scegli e più sei libero. Noi siamo spinti a non volere mai nulla e desiderare invece moltissimo, soprattutto per fini commerciali. Oggi abbiamo la possibilità di scoprire un altro senso di libertà, più profondo, che è quello di sentirci responsabili delle nostre vite e di quelle altrui. Certamente è importante per essere responsabili imparare a distinguere che cosa è in nostro controllo e cosa non lo è. Questa è la differenza tra l’adulto e il bambino capriccioso. Il bambino capriccioso vuole tutto, con un forte senso di onnipotenza, mentre noi oggi dobbiamo renderci conto che non possiamo avere tutto e non tutto è in nostro controllo. Dobbiamo smettere di essere bambini capricciosi. Ma quello che possiamo fare lo dobbiamo fare, perché dal nostro comportamento dipende l’avvenire nostro e delle persone che ci circondano. Questo è fondamentale: passiamo dalla società dei bambini capricciosi, accarezzati e incoraggiati da varie moine populistiche, a una società di persone adulte, che capiscono che ci sono dei limiti».

Visto che questo è un momento in cui abbiamo tanto tempo per leggere, quale lettura consiglia per coltivare il pensiero?

«Proprio Il Piccolo principe, un racconto apparentemente per bambini che invece è una storia per diventare adulti».

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