ROMA – Il 41,8% di ragazzi e ragazze tra 15 e 19 anni ha chiesto aiuto all‘Intelligenza artificiale in un momento di difficoltà o di ansia. Lo rivela l‘Atlante dell’Infanzia a rischio di Save the Children. La maggior partre dei giovani intervistati (il 92%) usa l’IA a differenza del 53,3% degli adulti. Tra i passatempi preferiti mancano i musei e le mostre, visitate solo dalla metà in un anno e quasi un quinto non fa sport. Grande assenti anche i libri, ignorati da più del 46% del campione.
I server dei colossi tech appaiono strumenti di ascolto rassicuranti. Per il 28,8% dei ragazzi la qualità più grande dell’Ia è la disponibilità ma anche (per il 14,5%) il fatto che “tratti bene” e la sua “gentilezza”. Quasi il 60% ha chiesto consigli su tematiche serie e importanti nella loro vita mentre il 63,5% ha preferito confrontari con l’Ia che con una persona reale. La salute mentale è al centro dell’Atlante. Il 12% degli intervistati ha dichiarato di aver usato psicofarmaci senza prescrizione, quasi uno su dieci si è isolato volontariamente anche per brevi periodi per problemi di natura psicologica.


