HomeEsteri ll coronavirus non si ferma: 128.343 i casi nel mondo e oltre 5000 persone uccise

ll coronavirus non si ferma
nel mondo 128.343 casi
oltre 5000 persone uccise

In Cina solo 8 nuovi contagi

e guarigioni arrivate all'80%

di Alessandro Rosi13 Marzo 2020
13 Marzo 2020

ll coronavirus non si ferma: sono 128.343 i casi nel mondo e oltre 5000 le persone uccise dal Covid-19, secondo i dati della Johns Hopkins University.

E il virus non si arresta di fronte ai palazzi del potere, tanto che potrebbe aver contagiato il presidente americano Donald Trump. Una fonte vicina alla Cnn riporta che il repubblicano è “seriamente preoccupato delle persone che ha incontrato di recente, tra cui Fabio Wajngarten”, capo della comunicazione del presidente brasiliano Jair Bolsonaro che Trump ha visto sabato scorso e che è poi risultato positivo al virus.

Ma non è l’unica ipotesi di contagio per Trump. Il presidente americano potrebbe aver preso il virus dalla figlia, Ivanka. Qualche giorno fa è stata immortalata insieme al ministro degli Interni australiano, Peter Dutton, che oggi ha annunciato di essere stato contagiato.
“Stamani mi sono svegliato con febbre e mal di gola”, ha scritto il ministro su Twitter. “Ho subito avvertito il dipartimento della Salute del Queensland e sono stato sottoposto al test per il Covid-19 che è risultato positivo. Sto bene e vi terrò aggiornati”, ha concluso il membro del governo dell’Australia, dove si contano 156 casi.

Positiva la moglie di Trudeau
Ora anche in Canada fin’ora indenne ha le prime avvisaglie: Sophie Gregoire Trudeau, moglie del primo ministro Justin Trudeau, è risultata positiva. Il marito è in “buona salute senza sintomi”, ha reso noto il suo staff, ma “come misura precauzionale e seguendo i consigli dei medici, sarà isolato per un periodo di 14 giorni”.
Trudeau, sempre su consiglio dei medici, continuerà le proprie attività quotidiane durante l’autoisolamento, dato che non mostra sintomi. Il premier “non sarà sottoposto a test in questa fase poiché non ha sintomi”. Per lo stesso motivo, i medici affermano che “non vi è alcun rischio per coloro che sono stati in contatto con lui di recente”.

La situazione in Cina
Le buone notizie, però arrivano dalla Cina e dalla Corea del Sud.
La Cina ha annunciato un bollettino da coronavirus relativo alla giornata di ieri con nuovi minimi assoluti: appena 8 nuovi casi registrati e 7 decessi, che portano il totale a 3.176. Sono 1.318 i pazienti dimessi dagli ospedali che portano le guarigioni complessive a 64.111, pari a quasi l’80% (79,33%) degli 80.813 contagi finora accertati.
La notizia spinge la Apple a riaprire tutti i suoi 42 store in Cina. Dopo lo stop di inizio febbraio per contrastare il contagio, tutti i negozi Apple sono da oggi aperti, anche se alcuni con orari ridotti, ponendo fine alla prolungata chiusura per l’epidemia del nuovo coronavirus.

Singapore blocca ingressi da Italia

Singapore rafforza le misure messe in atto per contrastare la diffusione del coronavirus. Le autorità della città Stato hanno stabilito che dalle 23.59 del 15 marzo a tutti i nuovi visitatori con una storia recente di viaggio nei 14 giorni precedenti in Francia, Germania, Italia e Spagna non sarà consentito l’ingresso o il transito a Singapore. Le persone con visti di lungo termine che nei 14 giorni precedenti l’arrivo a Singapore sono stati nei quattro Paesi europei dovranno invece rispettare una quarantena domiciliare di 14 giorni.

Diminuiscono i contagi in Corea Sud
Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia di coronavirus nella Corea del Sud ci sono state più guarigioni che contagi. Ieri sono stati rilevati 110 nuovi casi di contagio (114 mercoledì), aggiornando i minimi da più di due settimane e portando le infezioni da coronavirus al totale di 7.979.

Consegne “contactless” in India
Zomato e Swiggy, le app di food delivery più popolari in India, hanno annunciato che i clienti posso optare per consegne “contactless”, come misura precauzionale per evitare la diffusione del coronavirus.

Annulate le spedizioni sull’Everest
Per il momento non si potrà scalare il monte Everest. L’ha deciso il Nepal, dove al momento c’è solo un caso confermato di coronavirus. Il governo del Paese ha inoltre annunciato che sono in arrivo misure più severe per poter entrare nello Stato.

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