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HomeEconomia Manovra, il Senato guarda a modifiche. Meloni: “Spendere fondi di coesione prima di battere cassa”

Manovra al Senato venerdì
Il ddl in Aula senza confronto
Meloni e i fondi di coesione

Ddl, le opposizioni: "Una forzatura"

Forza Italia ritira l'emendamenti su Tlc

di Pietro Bazzicalupi29 Ottobre 2025
29 Ottobre 2025
meloni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni | Foto Ansa

ROMA – La manovra approda ufficialmente in Senato domani, venerdì 30 ottobre, con un giorno di ritardo rispetto alle previsioni. Uno slittamento strategico che permette alla maggioranza di chiudere il capitolo del ddl concorrenza.

Il ddl in Aula senza confronto

Per mesi rimasto fermo in commissione, tra oltre 160 emendamenti, il provvedimento per rimuovere ostacoli normativi, promuovere la concorrenza nei mercati, tutelare i consumatori e incentivare gli investimenti, verrà portato in Aula senza relatore e con la fiducia, sacrificando di fatto il confronto parlamentare. Il ddl concorrenza, inoltre, si inserisce negli obiettivi del Pnrr e dovrà essere approvato entro fine anno.

Le reazioni

Negative le reazioni da parte delle opposizioni. Dal Pd al M5s, la mancata deroga che permettesse di discutere il ddl durante la sessione di bilancio, viene definita una “forzatura” del centrodestra. L’accusa è di voler reintrodurre vecchie logiche su assicurazioni, energia e tariffe telefoniche. “Dopo tre anni non sanno ancora come si lavora”, ha ironizzato il capogruppo del M5s al Senato, Stefano Patuanelli.

FI ritira emendamento

Nel frattempo Forza Italia ha ritirato il contestato emendamento che consentiva agli operatori telefonici di adeguare le tariffe all’inflazione. Una mossa che ha fatto esultare le associazioni dei consumatori. La nuova formulazione, più soft, è arrivata anche per la norma sui cartelloni pubblicitari, ma senza successo: il testo andrà avanti così com’è.

Meloni sprona i ministri

Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo giorni di tensione sulla manovra, si è lasciata andare a una reazione severa, quasi uno sfogo, sul ritardo nella spesa dei fondi di coesione europei. “Prima di battere cassa a Giorgetti, spendete”, ha tuonato Meloni durante l’ultimo Cdm. L’obiettivo è evitare di perdere ulteriori risorse strategiche.

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