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HomeEconomia Manovra, ipotesi taglio Irpef fino a 50 mila euro. L’altolà di Giorgetti al fisco nei conti correnti

Legge di bilancio
governo al lavoro
per il taglio dell'Irpef

"No al fisco nei conti correnti"

L'altolà del ministro Giorgetti

di Lorenzo Giovanardi19 Settembre 2025
19 Settembre 2025

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti | Foto Ansa

ROMA – Il governo è al lavoro per preparare la prossima manovra economica. L’obiettivo è alleggerire il peso fiscale che grava sul ceto medio, con un reddito compreso tra i 28 mila e i 50 mila l’anno. Per questa fascia di popolazione l’aliquota potrebbe scendere dal 35 al 33%. “E se i conti pubblici lo consentiranno – afferma il viceministro dell’Economia Maurizio Leo – lo sconto potrebbe essere rivolto anche a chi arriva fino ai 60.000 euro di reddito annui”. 

Sulle imprese: “Vogliamo semplificare l’Ires premiale”

Lato imprese, l’obiettivo dell’esecutivo resta quello di semplificare l’ires premiale, la riduzione dell’imposta dal 24 al 20% per le aziende che decidono di non distribuire gli utili prodotti, ma di investirne una parte per la propria crescita. “Vogliamo semplificarla, stabilirla (l’Ires, ndr)  e valutarne l’effettiva spinta agli investimenti valutando i requisiti di accesso come quello del non ricorso alla cassa integrazione” aggiunge ancora Leo. 

Giorgetti: “L’Agenzia delle Entrate non controllerà i conti correnti degli italiani”

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si dice sicuro del fatto che il rimedio contro chi evade non sarà il diretto controllo dell’Agenzia delle Entrate sui conti correnti degli italiani. Un’idea invece contenuta nella relazione della Commissione tecnica sul magazzino della riscossione, incaricata di fornire un piano su come smaltire i quasi 1.300 miliardi di tasse non riscosse. Per Giorgetti, “una vecchia proposta che rimarrà una proposta. Non ci sono le condizioni per realizzare una cosa del genere”. 

Il capitolo dei bonus edilizi 

Dall’anno prossimo, la detrazione sulla prima casa potrebbe scendere dal 50 al 36%. Ma per la viceministra dell’Ambiente, Vannia Gava, il governo sarebbe al lavoro per mantenerla al 50% anche nel 2026, con la possibilità di recuperarla in 5 anni invece che 10. Esecutivo che avrà a disposizione ancora qualche mese per studiare questo dossier e verificarne la fattibilità. 

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