GAZA – Nel giorno dell’incontro tra il vice-presidente degli Stati Uniti J.D. Vance e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’Idf annuncia l’identificazione dei corpi di due ostaggi restituiti ieri sera, 21 ottobre, nella Striscia di Gaza. Si tratta di Aryeh Zalmanovich, 85 anni e di Tamir Adar, 38 anni. Quest’ultimo, secondo le autorità israeliane, avrebbe perso la vita durante l’attacco del 7 ottobre, mentre Zalmanvich – tra i fondatori del Kibbutz Nir Oz – sarebbe stato a sua volta rapito durante l’assalto e dichiarato senza vita nel dicembre scorso.
Vance incontra Netanyahu e Herzog a Gerusalemme
J.D. Vance è arrivato in Israele nella serata di ieri, 21 ottobre per l’incontro questa mattina con il premier Netanyahu e con il presidente di Israele Isaak Herzog. E durante la conferenza stampa a margine dell’incontro con il premier israeliano, Vance ha dichiarato: “Abbiamo davanti a noi un compito molto, molto arduo: disarmare Hamas e ricostruire Gaza, migliorare la vita della popolazione pealestinese e garantire che l’organizzazione non rappresenti più una minaccia per i nostri amici in Israele”.
Vance: “La tregua? Reggerà. Per la pace ci vorrà molto tempo”
Obiettivo della visita: tentare di salvare la traballante tregua a Gaza, anche se la situazione per alcuni sembra più stabile. “La tregua reggerà, le violenze di domenica scorsa non vogliono dire la fine del cessate il fuoco e il governo israeliano è stato estremamente d’aiuto”, ha dichiarato il vice-presidente Usa appena atterrato in Israele. Fiducioso sì, ma non certo. “Posso dire con certezza al 100% che l’accordo funzionerà? No. Ma le cose difficili si realizzano solo provandoci” ha aggiunto parlando con i giornalisti. E ha invitato alla pazienza: “Per la pace e la ricostruzione di Gaza ci vorrà molto tempo”.
Trump minaccia ancora: “Hamas rispetti accordo o sarà eliminato”
Intanto, il presidente americano Donald Trump ha minacciato Hamas in un post sul suo social Truth. “Hamas deve disarmarsi – ha scritto – o sarà annientato”. Il Tycoon ha anche avvisato che molti alleati degli Usa nella regione del Medio Oriente si sarebbero detti pronti ad entrare a Gaza per “raddrizzare” Hamas se continua ad agire violando l’accordo di pace. Un progetto che Trump stesso avrebbe fermato perché “c’è ancora speranza che l’organizzazione palestinese faccia ciò che è giusto”. Al contrario, la sua fine sarebbe rapida, furiosa e brutale.
La decisione della Corte Internazionale sul blocco degli aiuti a Gaza
Intanto, stando a quanto riferito dal Jerusalem Post, la Corte Internazionale di giustizia sarebbe pronta a pronunciarsi per definire se Israele abbia effettivamente violato il diritto internazionale con il blocco degli aiuti umanitari imposto nella Striscia di Gaza per mesi. I giudici prenderanno oggi, 22 ottobre, in esame anche gli attacchi israeliani contro il personale e le strutture delle Nazioni Unite di Gaza. Si tratta di un parere consultivo legale, richiesto dall’Assemblea generale dell’Onu. Nulla di vincolante, anche se la decisione dell’Aja potrebbe aumentare la pressione su Israele affinché cooperi con le Nazioni Unite e consenta l’ingresso di maggiori aiuti umanitari nella Striscia.