Muhammad Ali nasceva 75 anni fa Oggi le celebrazioni

È una delle personalità del '900 Mostre e documentari in suo ricordo

Il 17 gennaio di 75 anni fa nasceva il pugile Muhammad Ali, una delle figure più rilevanti e influenti del ventesimo secolo. Grazie alla sua personalità e alle sue scelte di vita finì per trovare un posto non solo nella storia del mondo sportivo, ma anche in quella mondiale. Nato Cassius Marcellus Clay Jr., cambiò il suo nome in Muhammed Ali nel 1964, dopo essersi convertito all’Islam. Divenne un simbolo per il movimento di liberazione dei neri negli Stati Uniti durante gli anni ’60. Fu ricordato anche per aver sfidato il governo americano, opponendosi all’arruolamento nell’esercito per motivi religiosi.

Oggi, a più di sei mesi dalla morte, tutto il mondo ricorda la grandezza del pugile attraverso documentari e mostre.

La New York Historical Society ospita ‘Muhammad Ali, LeRoy Neiman, and the Art of Boxing’ , che raccoglie acquerelli e disegni realizzati da Neiman, artista noto per le sue stampe di atleti ed eventi sportivi e ‘I Am King of World: Photographs of Muhammad Ali di George Kalinsky’, una mostra che mette insieme 45 scatti riguardanti la vita pubblica e privata del pugile. La particolarità delle due esposizioni sta nel fatto che sia Neiman che Kalinsly sono stati in grado di cogliere l’energia straordinaria di Ali sia sul ring che fuori.

Per narrare la vicenda sportiva e soprattutto umana del boxeur, il canale tv Sky dedicherà una programmazione speciale alla ricorrenza: da mattina a sera verranno mandati in onda documentari sulla vita di Ali.

Infine, proprio il giorno della vigilia del suo anniversario è arrivata una buona notizia per i fan romani del pugile. Il ring sul quale Ali vinse l’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960 doveva essere trasferito dalla Palestra Audace di Roma ad Assisi per essere esposto in un museo. Ma proprio ieri la ditta di traslochi non si è presentata in Via Frangiane per ritirarlo. Il viaggio del ring è stato così annullato all’ultimo momento grazie alle proteste dei soci e degli agonisti della Palestra Audace che oggi si dichiarano soddisfatti e felici perché per loro “sarebbe stato come togliere un brillante ad un solitario”, ha spiegato ai microfoni di Repubblica Cesare Venturini, presidente della storica società.