HomeSport Olimpiadi invernali 2026. Zaia candida le Dolomiti, ma Bolzano frena subito

Olimpiadi invernali 2026
Zaia candida le Dolomiti
ma Bolzano frena subito

Kompatscher: "Impossibile impatto zero"

Anche Torino è interessata all'evento

di Marina Lanzone13 Marzo 2018
13 Marzo 2018

Un no secco quello del presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che potrebbe mettere fine alla competizione tutta italiana tra il governatore del Veneto, Luca Zaia, e la sindaca di Torino, Chiara Appendino, entrambi interessati alle Olimpiadi invernali del 2026. Bisognerà, comunque, aspettare luglio per le candidature ufficiali, quando il Cio, Comitato Olimpico Internazionale, come ha ricordato la sindaca di Torino in un post sul blog 5stelle, pubblicherà le sue condizioni.

Il presidente Kompatscher ha fatto notare che l’organizzazione di un evento simile, con la realizzazione del villaggio olimpico e dei nuovi impianti sportivi, avrebbe necessariamente un impatto ambientale ed economico. Ha fatto, quindi, un appello al Comitato olimpico, cioè “di rivedere i criteri per i Giochi, altrimenti non si troveranno più località in Europa disposte ad ospitarli”. Per ora, rimangono a disposizione solo le strutture già esistenti.

“Sarebbe un’incredibile opportunità per sdoganare e rilanciare le Dolomiti – ha commentato Zaia -. Mettendo assieme Trento, Bolzano e il Veneto puntiamo ad una gara diffusa e la smettiamo finalmente con la suggestione che le Olimpiadi si debbano fare in centro città”. L’area è stata già in parte attrezzata per i mondiali di Cortina 2021, che vedono anche i 1.300 chilometri di piste del comprensorio sciistico Dolomiti Superski, la “metropolitana della neve”. Oltretutto le Dolomiti sono patrimonio dell’Unesco dal 2009: nove sistemi montuosi separati tra loro da vallate, fiumi, e altri gruppi di montagne. Mai nella storia per le gare olimpiche è stato selezionato uno scenario simile. “Non vogliamo andare contro nessuno e a nessuna candidatura. Litigare sullo sport di certo non è educativo. Pensiamo che saremo in grado di presentare qualcosa di unico e alternativo”, ha aggiunto.

In ogni caso il governatore del Veneto non si arrenderà, e la prossima settimana ne discuterà con i presidenti delle province di Trento e Bolzano. “Quando diciamo una cosa la facciamo. Il referendum sull’Autonomia l’ha dimostrato a tutti”.

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