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Omicidio Kirk, scorta a portavoce di Trump. Il presidente minaccia revoca licenze tv

di Sofia Silveri19 Settembre 2025
19 Settembre 2025
kirk scorta

ll presidente degli Stati Uniti Donald Trump parla ai giornalisti mentre lascia la Casa Bianca | Foto Ansa

WASHINGTON – Caos negli Stati Uniti dopo l’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk. Si teme per l’incolumità delle figure pubbliche, perciò, i servizi segreti statunitensi hanno preso una decisione insolita, ma necessaria. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt è stata messa sotto scorta. Un passo importante nel dibattito sulla sicurezza dei rappresentanti istituzionali.

Non un caso isolato 

Ma non si tratta di un caso senza precedenti. Sarah Huckabee Sanders, oggi governatrice dell’Arkansas, ricevette la protezione del Secret Service presso la sua abitazione nel 2018. A quei tempi, ricopriva proprio il ruolo di portavoce del presidente Donald Trump durante il suo primo mandato. L’assegnazione della scorta avvenne dopo che a Sanders fu rifiutato il servizio in un ristorante di Lexington, in Virginia.

Le minacce di Trump

Nel frattempo, Trump minaccia la revoca delle licenze delle reti televisive che il 97% delle reti sarebbero “contro di lui”. Ma la decisione finale spetterà a Brendan Carr, il presidente della Federal Communications Commission, suo stretto alleato. L’avvertimento arriva in seguito alla sospensione del programma Jimmy Kimmel Live! trasmesso su Abc. Scaturito proprio a causa delle dichiarazioni del conduttore Kimmel in merito all’uccisione di Charlie Kirk. “Il mondo Maga sta facendo di tutto per ricavarne vantaggi politici”, aveva affermato il presentatore.

A tuonare è anche lo stesso Carr: “Non abbiamo ancora finito con i cambiamenti nell’ecosistema dei media”. Di Abc, infatti, ha detto che “non sarà l’ultima sorpresa”. Ulteriori conseguenze potrebbero verificarsi a breve. Nel mirino un altro programma di Abc, The View. Il capo di Fcc vuole verificare se il programma rientra tra i “bona fide news programs”, categoria che lo esenta dagli obblighi della Equal Time Rule. Quest’ultima obbliga le emittenti radiofoniche e televisive americane a dedicare un tempo equivalente ai politici.

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