ROMA – Dopo aver dominato le scene del cinema italiano e aver mosso l’opinione pubblica italiana sul tema del femminicidio grazie al film dei record, “C’è ancora domani”, Paola Cortellesi è pronta a tornare davanti la cinepresa. Mercoledì otto e quindici ottobre andranno in onda su Sky Cinema e Now i due nuovi episodi della terza stagione di “Petra”, la serie crime sui generis ispirata ai racconti della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett e al personaggio letterario dell’ispettrice di Polizia Petra Delicado.
La trama: tra furti d’arte e piste mafiose
In questa terza stagione, nuovamente diretta da Maria Sole Tognazzi, Petra ha deciso di andare a convivere con il nuovo compagno Marco, ancora interpretato da Francesco Colella, e i suoi tre figli. Per lei, non abituata alla condivisione degli spazi, questo cambiamento sarà un’occasione per scoprire nuovi aspetti di se stessa ed esplorare relazioni del tutto nuove. Ma gli stravolgimenti della sua vita privata non le impediranno di dedicarsi al suo lavoro come ispettrice di Polizia a Genova.

Nella prima delle due nuove storie originali targate Sky, la ruvida ispettrice dovrà immergersi nel mondo dei furti d’arte, che la porterà a contatto con un convento di suore e con una magnetica Madre Superiora. Cambio di scenario invece per il secondo racconto, in cui Petra e il viceispettore Antonio Monte, interpretato da Andrea Pennacchi, saranno costretti a una pericolosa trasferta professionale per indagare su una possibile pista mafiosa. Nel cast della terza stagione di “Petra” anche la new entry Francesco Acquaroli, recentemente visto su Netflix in “Suburra”, che vestirà i panni di Luigi, questore di Palermo con alle spalle un legame di lunga data la protagonista.

“Petra non si cura del giudizio altrui ed è attuale per questo”
“È un personaggio che amo moltissimo fin dalle prime letture dei libri”, ha confidato Cortellesi durante la presentazione della serie a Roma, ammettendo di essere “al lavoro sulla scrittura del prossimo film”. E a proposito del carattere femminista di Petra, l’attrice è certa: “Non è una femminista in senso tradizionale, perché non combatte gli stereotipi: lei non li vede proprio. È un modello generazionale per molte donne perché non si cura del giudizio altrui e in questi tempi così giudicanti è ancora più attuale”.