Repubblicani, nuova strategia
Inchiesta sulla Clinton
da parte del Congresso

8 novembre sempre più vicino
Obama nel frattempo fa le valigie

L’attesa per l’election day negli Stati Uniti si fa sempre più frenetica. Da quanto emerge da New York, Hillary Clinton in caso di vittoria rischia di diventare subito bersaglio di un’inchiesta da parte del Congresso. Il Partito Repubblicano nelle ultime ore sembra voler tentare proprio questa strada per mantenere la maggioranza almeno alla Camera dei Rappresentanti: ciò renderebbe di fatto il paese meno governabile in caso di vittoria democratica alle presidenziali e al Senato, possibilità che emerge chiaramente dagli ultimi sondaggi.

Le indagini proposte dal Partito Repubblicano riguarderebbero il controverso account di posta elettronica di Hillary, ma anche il discusso attentato di Bengasi del 2011, i rapporti con le banche e le attività della Clinton Foundation. Proprio tale possibilità potrebbe fare da collante tra i repubblicani, divisi come non mai dalla figura di Donald Trump. Hillary corre così il rischio di essere il primo presidente subito sotto inchiesta dai tempi di George Bush Senior.

Da mesi si parla della campagna presidenziale in sé, ma spesso è stato dimenticato che altrettanta importanza ricopriranno l’8 novembre le elezioni per il Congresso. La Camera dei Rappresentanti sarà rinnovata in toto, mentre al Senato sono in palio solo un terzo dei seggi. Gli esiti in tal senso saranno fondamentali per la direzione politica della prossima legislatura statunitense. Come tante altre volte è successo, è probabile che gli elettori scelgano il presidente di un partito e diano la maggioranza al Congresso all’altro. Le sensazioni alla vigilia del voto sono che la Clinton abbia in pugno la maggioranza al Senato, ma che debba lavorare ancora molto per la Camera dei Rappresentanti, specie alla luce delle ultime indiscrezioni.

Il presidente Obama avvia il trasloco dalla Casa Bianca. Intanto nella giornata di ieri 53 autotreni carichi della roba dell’attuale presidente americano sono partiti da Washington verso Chicago. Dopo otto anni di governo è iniziato così il trasloco di Barack Obama. Un’operazione nostalgica che si protrarrà fino al 20 gennaio.

Carmelo Leo

Nato a Messina nel 1993, ha conseguito la laurea triennale in Scienze delle Relazioni Internazionali e Politiche nel 2016 con una tesi dal titolo “Il declino del sogno americano: gli Stati Uniti nel tornante storico del Sessantotto”. Dopo qualche breve esperienza giornalistica online si è iscritto al Master in Giornalismo della LUMSA. Appassionato di storie, che siano esse libri, film, racconti, videogiochi o canzoni.