ROMA – “Gaza non sarebbe mai dovuta accadere. Leader come Netanyahu o Trump non dovrebbero esserci, perché non sono persone responsabili e lungimiranti”. L’attore statunitense Richard Gere, intervistato dall’Ansa, non usa mezzi termini commentando all’Ansa l’uscita del documentario del quale è produttore esecutivo “Dalai Lama – La saggezza della felicità”, nelle sale dal 6 all’8 ottobre. “Non sono saggi. Sono persone avide, potenti e ricche. E non possiamo più avere leader così. Se vogliamo un mondo pacifico, gentile, generoso e sicuro per noi stessi, i nostri figli, i nostri nipoti e pronipoti, – ha aggiunto l’attore di Filadelfia – dobbiamo impegnarci e fare in modo che persone come queste non vengano mai più elette”.
Dalai Lama: “Mi impegno per diffondere la pace della mente”
Nel documentario di Barbara Miller, Philip Delaquis e Manuel Bauer è presente Jetsun Jamphel Ngawang Lobsang Yeshe Tenzin Gyatso, 14esimo Dalai Lama, premio Nobel per la pace, 90 anni compiuti a luglio. “Ogni essere senziente vuole la pace, ma il 21esimo secolo non sarà facile, tra rabbia, paura, odio. Il nostro mondo ha bisogno di conoscere le nostre emozioni e come affrontarle”, spiega il Dalai Lama nel film. Per questo “il mio impegno è cercare di condividere l’antica conoscenza per diffondere la pace della mente”, aggiunge. Nella conversazione ideale il Dalai Lama unisce ai consigli pratici su come superare i momenti più difficili, al racconto della propria vita, anche attraverso inediti filmati d’archivio.
Richard Gere: “Il Dalai Lama è una persona straordinaria”
L’attore statunitense – buddista praticante – ha incontrato per la prima volta il Dalai Lama nel 1982: “Quando leggi di figure come Gesù, Buddha, Maometto, Gandhi, Martin Luther King, o lo stesso Dalai Lama, puoi essere profondamente toccato. Ma è diverso trascorrere del tempo con una persona straordinaria. Poi puoi davvero sentire che è possibile esserlo, se ti impegni.