HomeEconomia Riforma del fisco, Meloni: “Le tasse non sono una cosa bellissima ma niente favori”

"Tasse non sono bellissime
non ho amici da favorire"
Meloni difende la riforma

Schlein: "Solo slogan dal governo"

Giorgetti: “Approvata in tempi record”

di Chiara Esposito14 Marzo 2024
14 Marzo 2024

ROMA – “Non dirò mai che le tasse sono una cosa bellissima”, ma “non abbiamo amici a cui fare favori se non gli italiani onesti che pagano e contribuiscono al bilancio pubblico”. Così la premier Giorgia Meloni, al convegno sulla riforma fiscale tenutosi il 13 marzo nell’Aula dei gruppi, ha ribadito la posizione del governo sul tema: sì a un fisco amico ma lo Stato “non merita di essere raggirato”. 

Riferimento chiaro alla lotta all’evasione fiscale. I crediti recuperati lo scorso anno rappresentano “un record storico”, ha sottolineato Meloni, risultato dettato anche dalla collaborazione con i cittadini per “non far percepire lo Stato come nemico”. Un approccio rivolto soprattutto a quegli italiani che “vogliono pagare le tasse e delle volte non ci riescono perché incontrano delle situazioni di difficoltà”. 

Le critiche dell’opposizione 

La segretaria del Pd Elly Schlein non ha apprezzato le parole della premier Meloni. A essere bellissime non sono le tasse ma “una sanità pubblica che cura indipendentemente da quanti soldi hai in tasca” così come “una scuola pubblica che dia istruzione di qualità”, ha affermato la leader dem. Parole condivise anche da Elena Bonetti, vicecapogruppo di Azione a Montecitorio, per la quale “bisogna che ci sia un investimento adeguato nei diritti fondamentali, a partire da istruzione e sanità”. 

Giorgetti: “Riforma in tempi record”

Per il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti l’obiettivo è invece proprio quello di  “andare incontro alle famiglie” e premiare “chi investe, chi rischia, chi lavora”. Nel suo intervento al convegno Giorgetti ha definito la riforma fiscale “un’impresa eccezionale” poiché approvata “in tempi record”. Entro il 13 maggio ci sarà la consultazione dei nove testi unici volti a riordinare e semplificare le norme tributarie del nuovo sistema fiscale, che si punta ad approvare per l’estate. 

Il raggio d’azione è ampio, ma l’obiettivo principale resta il taglio del cuneo e dell’Irpef per i redditi bassi, su cui già incombono 15 miliardi da trovare in vista della prossima manovra. Condizione imprescindibile per tendere una mano al ceto medio, ha rimarcato il viceministro all’Economia Maurizio Leo, perché “chi guadagna 55 mila euro non può essere considerato un super ricco” anche se oggi “paga oltre il 50% di tasse”. 

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