Un minimarket in zona Roma sud.

Roma città di minimarketLa stretta del Campidoglioper fermare la malamovida 

I controlli della Polizia sugli orari “nel 2023 registrate 168 violazioni"

Un aumento di oltre mille attività in dieci anni. Questa è la cifra che rende l’idea della velocità di espansione dei bangla market a Roma. La Capitale rappresenta la prima città in Italia per presenza di minimarket gestiti da cittadini di origine bangladese, catalizzando quasi il 40% del totale con 1245 esercizi. 

Che sia pieno giorno o notte fonda, i bangladesi tengono le serrande dei negozi sempre alzate, azzerando così la concorrenza. Con la liberalizzazione economica seguita al decreto Salva Italia del governo Monti, infatti, questi esercizi commerciali possono scegliere senza vincoli i propri orari lavorativi. Ed è questo il loro punto di forza.

Grazie anche alla vendita di alcol a basso costo, infatti, i bangla market si trasformano spesso in calamite di malamovida. Per questo motivo, il comune di Roma sta cercando di applicare una stretta al fenomeno. L’ultima ordinanza è arrivata nel mese di gennaio, quando il sindaco Roberto Gualtieri ha stabilito per tutti gli esercizi di vicinato di settore alimentare e misto la chiusura alle 22 con apertura alle 5 fino a maggio 2024. Misure simili sono state già adottate in passato, tuttavia sorprende il coinvolgimento sempre più ampio dei municipi interessati. Se nel 2022 l’ordinanza riguardava solo le zone del centro storico, oggi invece si applica quasi a tutto il territorio.

Nonostante i divieti imposti dal Campidoglio, non mancano però le irregolarità. In primis quelle relative agli orari di chiusura. Come riferito a Lumsanews dalla Polizia di Roma Capitale, su 800 controlli effettuati nel 2023 si sono registrate 168 violazioni. Altro discorso invece per i titoli autorizzativi, con 83 anomalie riscontrate per lo stesso anno. Resta da vedere se la nuova ordinanza riuscirà a porre un freno al fenomeno.