L'intervento di Matteo Salvini al convegno "70 anni di grandi imprese: il sogno del futuro" a Roma 24 novembre 2017. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Salvini allontana i 5Stelle"No a governo Spelacchiocentrodestra sarà al 40%"

Sempre più probabile un Gentiloni bis Referendum sull'euro "una sciocchezza"

Le ultime stime sull’ipotetica ripartizione dei seggi in Parlamento, basate sugli attuali sondaggi, certificano la difficoltà di tutte le forze politiche a formare una stabile maggioranza. E mentre in questi giorni prende sempre più corpo l’ipotesi di un governo Gentiloni bis, a tracciare un solco tra il centrodestra e il Movimento Cinque Stelle ci ha pensato Matteo Salvini: “Escludo l’appoggio della Lega a un governo Di Maio”, ha affermato il leader del Carroccio, pungendo poi i Cinquestelle sulla recente polemica montata nella Capitale: “Basta vedere Spelacchio a Roma, come governano le città. Dico no a un governo Spelacchio”.

Il riferimento è all’albero di Natale collocato dall’amministrazione capitolina a Piazza Venezia. L’abete rosso giunto dal trentino si presenta ben poco rigoglioso, anzi morente. Da qui appunto il soprannome “Spelacchio”, a voler proprio evidenziare i rami spelacchiati che lo rendono una carcassa un po’ disadorna.

Seguitando a parlare del Movimento, ai microfoni di Radio Capital, Salvini ha affondato sulle altalenanti dichiarazioni degli ultimi giorni: “Va bene cambiare idea, ma il M5S cambia idea continuamente. Noi avremo il 40% e Mattarella chiamerà uno di noi a formare il governo”.

Dichiarazioni significative anche a proposito del referendum sull’Euro, che per Salvini rappresenterebbe “una schiocchezza”, mentre per i Cinquestelle sembra essere un concreto punto programmatico. Sull’euroscetticismo poi i toni appaiono lievemente più smorzati: “L’euro fa parte delle regole europee che devono cambiare. Da 15 anni ci sentiamo dire che bisogna chiudere gli ospedali per ridurre il debito che invece è aumentato. C’è la possibilità di avere altre soluzioni per pagare il debito mantenendo l’euro. La mia prospettiva non e’ uscire dall’euro ma rientrare con nuove regole”.

Sorprendente moderazione anche sul fronte fisco e lavoro, con il segretario leghista che ha annunciato di voler mantenere gli 80 euro di Renzi, una volta giunto a Palazzo Chigi. E quanto al Jobs Act ha affermato: “Noi al governo manterremmo alcune parti del Jobs Act, perché non è che quando uno va al governo deve per forza cancellare tutte le cose che hanno fatto gli altri per partito preso”.

 

 

Marco Assab

Nasce a Siracusa nel 1988. Si diploma in recitazione e dizione all’Accademia del cinema e della televisione di Cinecittà nel 2008. Consegue la laurea triennale in Scienze della comunicazione nel 2012 e quella magistrale in editoria e giornalismo nel 2014. Ha svolto un anno di Servizio Civile. Gestisce un canale Youtube e le relative pagine social.