Silvio Berlusconi condannato a tre anni di reclusione: avrebbe pagato 3 milioni di euro per far cadere il governo Prodi

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Tre anni di reclusione per compravendita di senatori e una pena accessoria di 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. È la condanna emessa dal Tribunale di Napoli nei riguardi di Silvio Berlusconi, colpevole di corruzione per aver pagato il voto parlamentare dell’allora senatore Sergio De Gregorio: tre milioni di euro offerti tra il 2006 e il 2008 per indebolire o far cadere il governo allora guidato da Romano Prodi.

«Prendo atto di un’assurda sentenza politica al termine di un processo solo politico costruito su un teorema accusatorio risibile — si difende l’ex premier che parla di “persecuzione giudiziaria” per ledere la sua immagine di “protagonista della politica” —.  Resto sereno, certo di aver sempre agito nell’interesse del mio Paese e nel pieno rispetto delle regole e delle leggi, così come continuerò a fare». La stessa pena è stata inflitta, dai giudici del Tribunale di Napoli, anche a Valter Lavitola, ex direttore del giornale «L’Avanti», che avrebbe fatto da tramite per il pagamento della somma. Per l’accusa — sostenuta dai pubblici ministeri Piscitelli, Woodcock e Vanorio — due milioni furono versati «in nero». Di «sentenza clamorosamente ingiusta e ingiustificata» ha parlato l’avvocato dell’ex presidente del Consiglio, Niccolò Ghedini, che, ribadendo l’auspicio che la Corte di Appello assolva Berlusconi nel merito, ha sottolineato che il processo si prescriverà il 6 novembre.

Sulla compravendita dei senatori «c’erano delle voci ma, come dissi al giudice non ne sapevo nulla, se avessi saputo qualcosa, sarei ancora presidente del Consiglio» ha commentato l’ex premier Romano Prodi parlando della sentenza di condanna a Berlusconi e Lavitola. A chi gli domandava per quale motivo non si sia costituito parte civile nel processo, il Professore ha risposto: «Il danno non è stato alla mia persona ma alla democrazia». Per Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, si tratta di una sentenza surreale, «in un Paese dove centinaia di parlamentari hanno cambiato casacca, ma in cui l’unica condanna arriva per Berlusconi». Di «procedure staliniane» adottate contro Silvio Berlusconi ha parlato anche Renato Brunetta, mentre il senatore di Forza Italia, Francesco Amoruso, ha definito la sentenza «politica», «basata su teoremi inconsistenti».

Samantha De Martin

Samantha De Martin

È nata a Reggio Calabria. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureata in Scienze Umanistiche. Specializzata in Linguistica, ha maturato la passione per il giornalismo grazie ad uno stage nella redazione della rivista “Progress” scrivendo di cultura e viaggi. Ha collaborato con il quotidiano “Cinque giorni” occupandosi della cronaca di Roma. Nel 2008 la passione per la scrittura l’ha condotta alla pubblicazione del romanzo “Pantarei”, vincitore dei premi “Anassilaos” e “Calarco”.