Fumo nel nord della Striscia di Gaza | Foto Ansa

Sirene d'allarme in IsraeleDroni dallo Yemen a EilatA Gaza 50 morti nei raid

Altri 80 camion di aiuti nella Striscia Ucciso il capo Hamas della Brigata Nord

GAZA CITY – Nel 25esimo giorno di scontri il conflitto continua a inasprirsi. Le sirene di allarme razzi da Gaza stanno continuando a risuonare nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia. Le milizie Houthi in Yemen, poi, starebbero attaccando con droni Israele, già colpito dai razzi provenienti da Gaza. Nella Striscia 50 persone sono rimaste uccise dai raid notturni dell’esercito di Israele. L’Onu avverte che “la mancanza di acqua pulita e di servizi igienici sicuri sta per diventare una catastrofe”, mentre circa 80 camion di aiuti sono entrati a Gaza attraverso il valico egiziano di Rafah.

Israele: “Colpiti 300 obiettivi”

L’esercito israeliano, l’Idf, ha fatto sapere di aver colpito circa 300 obiettivi di Hamas nelle ultime 24 ore, inclusi missili anti tank e postazioni di lancio all’interno del sistema di tunnel della milizia palestinese. Un portavoce delle forze armate ha spiegato che si sono verificati “numerosi combattimenti dei soldati con le cellule dei terroristi” all’interno della Striscia. Attacchi anche in Cisgiordania, dove l’Idf ha demolito la casa di uno dei comandanti di Hamas, Saleh al-Arouri, tra i fondatori delle Brigate Ezzedin al-Qassam. L’esercito israeliano ha ucciso anche il capo del battaglione di Beit Lahia della Brigata Nord di Hamas, Nasim Abu Ajina, che avrebbe diretto l’attacco dello scorso 7 ottobre nel kibbutz Erez. Il giorno in cui Hamas ha rapito decine e decine di ostaggi israeliani: dopo il nuovo calcolo, il bilancio è salito a 240. Intanto, si apprende che l’esercito israeliano ha arrestato 38 palestinesi ricercati in Cisgiordania, tra questi otto membri di Hamas, incluso un alto dirigente dell’organizzazione.

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L’esercito israeliano attacca la Striscia di Gaza | Foto Ansa

Sirene d’allarme nei kibbutz

Le sirene d’allarme antimissile sono entrate in funzione nella città di Ashkelon e nell’insediamento di Netiv HaAsara, nel sud di Israele. Non sono state segnalate vittime, ma la popolazione ha dovuto mettersi al riparo nei rifugi. Ad Eilat l’allarme è scattato a causa di “un obiettivo aereo che si stava avvicinando al territorio dello Stato ebraico”. Il primo ministro del governo Houthi ha affermato che si tratta di “droni che appartengono allo Stato dello Yemen”.

La crisi umanitaria di Gaza

Le condizioni dentro la Striscia si aggravano di ora in ora. Il Direttore generale dell’Unicef Catherine Russell ha informato il Consiglio di sicurezza dell’Onu che “la poca acqua pulita rimasta a Gaza si sta rapidamente esaurendo, lasciando più di 2 milioni di persone in grave difficoltà”. La tragedia riguarda soprattutto i bambini, “420 uccisi o feriti a Gaza ogni giorno”, ha aggiunto. Israele ha consentito l’ingresso dal valico di Rafah a un totale di 144 camion con cibo, acqua e medicine. Mentre un secondo aereo italiano di aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese è partito da Brindisi verso l’Egitto.

Veronica Stigliani

Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Bologna nel 2019 con una tesi intitolata "States and non-state actors in the Middle East", collaboro con The Euro-Gulf Information Centre (EGIC), OSMED-Osservatorio sul Mediterraneo e La fionda.