HomeEsteri Strage In Nuova Zelanda, Tarrant rifiuta l’avvocato. Premier annuncia stretta sulle armi

Attentato in Nuova Zelanda
Tarrant rifiuta l'avvocato
Governo: stretta sulle armi

"In 10 giorni legge su pistole e fucili"

Isis minaccia vendetta contro i bianchi

di Laura Bonaiuti18 Marzo 2019
18 Marzo 2019

Brenton Tarrant, il ventottenne cittadino australiano arrestato dopo aver commesso la strage in Nuova Zelanda di venerdì scorso, ha licenziato il suo avvocato e intende difendersi da solo davanti ai giudici. Lo riferisce il New Zealand Herald, sottolineando che ciò suscita il timore che Tarrant possa cercare di trasformare il processo in uno strumento per la propaganda suprematista.

Intanto il primo ministro della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, ha annunciato che entro 10 giorni sarà annunciata la riforme della legge sulla vendita delle armi. La premier ha anche annunciato un’inchiesta sui servizi di intelligence. Il suprematista bianco australiano autore della strage di Christchurch, costata la vita a 50 persone, non era infatti mai stato schedato. Il timore è che gli 007 fossero eccessivamente concentrati sulla comunità musulmana nel rilevare e prevenire rischi per la sicurezza.

Tarrant è nel mirino delle gang criminali locali che minacciano ritorsioni contro di lui in carcere. Lo riferisce sempre il New Zealand Herald. “Anche noi abbiamo amici in prigione”, ha detto uno dei membri di una banda all’Herald, lasciando intendere una minaccia. Anche un avvocato penale, Kim Workman, ha dichiarato di aver saputo da una fonte indipendente che Tarrant potrebbe essere in pericolo in carcere. “L’unica cosa da fare, ha suggerito, è metterlo in isolamento e tenerlo in regime carcerario separato”.

Il terrorismo di matrice islamica minaccia vendetta per la strage delle moschee di Christchurch in Nuova Zelanda. In un post del 15 marzo condiviso su Telegram, gruppi affiliati ad Al Qaeda parlano del massacro come di “guerra dei Crociati” contro i musulmani e promettono di rispondere con il “linguaggio del sangue”. Sul canale Telegram filo Isis l’appello è “a versare il sangue dei Crociati”, mentre altri siti citati dal Site incitano ad attaccare “le chiese”.

E l’allerta in Nuova Zelanda non cessa: la polizia ha chiuso l’aeroporto di Dunedin dopo la segnalazione di un dispositivo sospetto.

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