ROMA – I migliori tennisti al mondo stanno giocando una partita contro le istituzioni perché non ritengono sufficienti i premi in denaro a loro destinati nei diversi tornei. Una protesta che prosegue da mesi, ma che riguarda anche altro.
La lettera ai vertici del tennis è stata firmata da tutti i giocatori presenti nella top 10 maschile e femminile, tranne Novak Djokovic, che a marzo era stato promotore di un’altra denuncia, tramite la Ptpa (l’associazione da lui fondata), incentrata proprio sull’aumento dei prize money. Questa volta le tematiche si sono ampliate, anche grazie all’assunzione, da parte dei tennisti, dell’ex Ceo della Wta Larry Scott. Si chiede agli organizzatori la creazione di un fondo pensionistico, un’assistenza sanitaria e le agevolazioni della maternità. I tennisti vorrebbero anche l’aumento dei montepremi in modo proporzionale alla crescita delle entrate di ogni torneo, con un aumento tra il 16 e il 22 per cento entro il 2030.
La risposta dagli Slam non si è fatta attendere. In un documento ufficiale, datato 18 agosto 2025, la Us Tennis Academy scrive: “Siamo sempre stati disposti ad aumentare i compensi per i giocatori, come dimostra la crescita del 57% del montepremi dello Us Open negli ultimi cinque anni”. L’istituzione americana ribadisce “l’impegno a coinvolgerci in discussioni dirette, oneste e trasparenti coi giocatori per costruire un futuro più solido per il tennis”.
Ma quanto guadagnano i tennisti dai tornei? L’attuale numero uno del mondo, Carlos Alcaraz, guida la classifica dei prize money nel 2025, con 15,6 milioni di dollari incassati sul campo, al lordo delle tasse. Segue Sinner con 11,5 milioni. Al terzo posto, molto distante, Novak Djokovic, che nell’ultimo anno ha guadagnato 4,6 milioni.