Trump non si fermaSì al muro con il Messico"È emergenza, agire ora"

Il governo federale è ancora chiuso Dem: "Tiene in ostaggio gli americani"

Donald Trump ha scelto il contesto più formale per rivolgersi alla sua nazione. Ieri sera il presidente degli Stati Uniti ha tenuto un discorso dallo Studio Ovale in diretta su tutti i media: “C’è una crisi, umanitaria e di sicurezza nazionale, al nostro confine. Quanto sangue dovrà scorrere ancora, perché il Congresso si decida ad agire?”, ha iniziato Trump, con tono drammatico, rivolto ai suoi cittadini. Il presidente ha chiesto 5,7 miliardi di dollari per la costruzione del muro al confine con il Messico, il punto più famoso e controverso della sua campagna elettorale. “Una barriera è assolutamente essenziale per la sicurezza”, ha continuato il Tycoon, affermando che “servirà a fermare criminali, gang, trafficanti di esseri umani” e accusando i democratici di non sostenere la spesa al confine solo per andare contro di lui.

Il discorso era stato annunciato già nei giorni scorsi, in seguito all’impossibilità di trovare un accordo sul finanziamento dell’opera con i democratici che, dalle elezioni di mid-term, controllano la Camera. La mancanza del consenso sulla questione ha portato allo shutdown, ovvero alla parziale chiusura del governo, che va avanti da diciotto giorni. Un quarto delle agenzie federali e degli uffici pubblici hanno interrotto le attività, con migliaia di lavoratori che non riceveranno lo stipendio.

“Donald Trump deve smetterla di tenere in ostaggio gli americani: deve riaprire il governo”, ha dichiarato la speaker della Camera Nancy Pelosi in un breve comunicato diffuso dai democratici. Presente, nello stesso video, anche il leader dei democratici in Senato, Chuck Schumer, che ha aggiunto: “Stasera, e durante tutto il dibattito e tutta la sua presidenza, il presidente Trump ha fatto appello alla paura, non ai fatti. Alle divisioni, non all’unità. Il simbolo degli Stati Uniti dovrebbe essere la Statua della Libertà, non un muro alto 9 metri”.

Tommaso Coluzzi

Tommaso Coluzzi è nato e cresciuto a Roma, ha ventiquattro anni, un sacco di macchinette fotografiche ed una laurea in Comunicazione. Ama scrivere di tutto e si interessa, in ordine sparso, di dinamiche culturali internazionali, cinema, musica e tutto ciò che è catalogabile in ambito artistico