DECATUR – Un nuovo tipo di protesta si sta diffondendo negli Stati Uniti al grido di “No Data Center”. Questo il manifesto apparso nei piccoli centri delle provincie americane, come a Columbia Gorge (Oregon), Buckeye (Arizona), Peculiar (Missouri). Posti in gran parte sconosciuti. Ma è da lì che passa il futuro dell’economia americana. Perché quelle proteste rimandano alle nuove disuguaglianze che la rivoluzione dell’intelligenza artificiale può portare: sociali, ma in primo luogo geografiche e ambientali.
Le proteste ad Atlanta
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha infatti esentato computer e componenti dei data center dai suoi dazi, favorendo l’AI building rispetto a qualunque altro settore. Da qui le proteste dei cittadini americani.
Come nell’ultimo caso a Decatur (Georgia), nei pressi di Atlanta, dove nelle ultime ore i residenti si sono riuniti contro il progetto per la costruzione di un nuovo data center nella località limitrofa di Ellenwood. Tra i motivi della “battaglia” la preoccupazione di impatto sulla comunità, rumore, inquinamento e non aver avuto voce in capitolo.
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