HomeEsteri Xi vola a Mosca: “La visita sarà fruttuosa”
Sul tavolo il piano di pace cinese

Xi Jinping vola a Mosca
"La visita sarà fruttuosa
nuove relazioni Russia-Cina"

Possibile incontro con Zelensky

Più di 165 mila soldati russi morti

di Giulia Chiara Cortese20 Marzo 2023
20 Marzo 2023

MOSCA – Alle 10.20 italiane, all’aeroporto Vnukovo di Mosca, è atterrato il presidente cinese Xi Jinping. Da oggi, lunedì 20 marzo, fino a mercoledì 22, il leader cinese sarà in Russia dove incontrerà il presidente Vladimir Putin, per discutere di temi caldi, tra cui la proposta di un piano di pace per l’Ucraina. Il primo faccia a faccia alle 14.30 di oggi, con un pranzo informale, poi l’inizio ufficiale dei lavori previsto per domani, alla presenza delle delegazioni di entrambi i paesi. Per il presidente cinese si tratta del primo viaggio all’estero dopo la sua terza rielezione del 9 marzo 2023. 

Le dichiarazioni di Xi al suo arrivo

“La Cina e la Russia sono buoni vicini e partner affidabili per lo sviluppo dell’interazione strategica e la cooperazione pratica. Sono fiducioso che la visita sarà fruttuosa e darà nuovo impulso allo sviluppo sano e stabile delle relazioni Cina-Russia”. Così il presidente cinese ha commentato al suo arrivo i rapporti con la Russia. La scelta principale è quella di promuovere il “multilateralismo e la governance globale in una direzione più giusta e razionale”, ha aggiunto, sulla base dei principi delle Nazioni Unite. 

Il colloquio con Zelensky

Secondo alcune fonti anonime del Financial Times, Xi potrebbe telefonare al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per aggiornarlo su quanto accaduto. E il giornale britannico aggiunge: “Zelensky risponderà senza dubbio a quella chiamata”. E proprio Zelensky, sul suo canale Telegram, ha fatto sapere che: “Il popolo ucraino si difende, quando la forza della Carta delle Nazioni Unite e la forza della giustizia vengono ristabilite nella nostra terra, questo garantirà la pace anche a molte altre parti del mondo”. 

Il piano cinese per la pace

Al centro del dibattito tra i due presidenti c’è il Piano di pace cinese in 12 punti annunciato lo scorso 24 febbraio 2023. Oltre a definire il ruolo all’interno del conflitto della Repubblica Popolare Cinese, il piano si propone di costituire una summa degli avvenimenti ad un anno dall’inizio della guerra e di chiarire ed esplicitare la posizione politica che per la Cina è necessario assumere. Per il leader cinese “la comunità internazionale ha riconosciuto che nessun paese è superiore agli altri, nessun modello di governo è universale e nessun singolo paese dovrebbe dettare l’ordine internazionale – ha detto -. L’interesse comune di tutta l’umanità è in un mondo unito e pacifico, piuttosto che diviso e instabile”. 

Kiev: “Necessario ritiro truppe su territorio ucraino”

L’Ucraina, intanto, chiede di ritirare le forze russe dal suo territorio. Il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov, in un tweet ha detto: “La formula per il successo dell’attuazione del piano di pace cinese è la resa o il ritiro delle forze di occupazione russe dal territorio ucraino”, confermando la necessità di una pace definitiva.

Putin a Mariupol

Domenica invece il presidente Putin è stato impegnato in una visita a Mariupol, situata nell’oblast’ di Donec’k, che dal maggio 2022 è parte della Repubblica popolare omonima. Circondata e poi attaccata dalle truppe russe, il 90% dei suoi edifici risulta attualmente distrutti. Parlando con i residente filorussi ha mostrato la sua volontà di ampliare la zona, che proprio loro hanno definito “un piccolo angolo di paradiso”.

La decisione dell’Aja

La visita è arrivata all’indomani della condanna della Corte Penale internazionale nei confronti del presidente Putin, accusato di aver deportato bambini ucraini in Russia. “La decisione della Corte Penale internazionale è una svolta – ha detto l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell arrivando lunedì al consiglio affari esteri-difesa -. So che le autorità russe stanno diminuendo l’importanza, poiché la Russia non partecipa allo statuto di Roma. Ma vediamo le conseguenze pratiche: se Vladimir Putin viaggia in in uno degli oltre 130 Paesi firmatari, dovrebbe essere subito arrestato”.

Medvedev sulla decisione dell’Aja

A questo proposito il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitry Medvedev ha annunciato l’inizio di un “cupo tramonto” per il sistema di relazioni internazionali. Ha anche ammesso che “tutti camminano sotto Dio e i missili” e che non si esclude la possibilità di utilizzo di un “missile ipersonico Onyx”. 

La tranquillità di Mosca

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha però affermato che Il Cremlino è tranquillo rispetto al mandato d’arresto internazionale. “Il presidente continua a lavorare – ha detto – e Mosca registra attentamente simili manifestazioni ostili contro il nostro Paese e il nostro presidente”.

Ancora attacchi russi

Nel frattempo sul campo i raid russi non si fermano. Questa mattina sono state bombardate la città ucraina di Avdiivka, nel Donetsk, dopo aver attaccato la notte scorsa la città di Kramatorsk. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Pavel Kirilenko. “Nel cuore della notte, i russi hanno lanciato un attacco missilistico su Kramatorsk, ci sono case danneggiate, ma secondo le informazioni preliminari, nessuna vittima”, ha scritto Kirilenko. Sale intanto il numero delle vittime militari: secondo Kiev oltre 165.000 soldati russi hanno perso la vita dall’inizio del conflitto. 

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