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Udine, il sindaco chiede il rinvio di Italia-Israele: “Inopportuno giocare ora”

di Leonardo Macciocca01 Settembre 2025
01 Settembre 2025
italia israele

Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine | Foto Ansa

UDINE – Dopo un anno ci risiamo. Stesso posto, stessa data, stessa partita. Italia-Israele, in programma il prossimo 14 ottobre, scatena la polemica. Il sindaco di centro-sinistra Udine, Alberto Felice De Toni, intervistato dal Messaggero Veneto, si mostra preoccupato in merito ai possibili problemi di ordine pubblico legati all’incontro e ha proposto perciò di rinviare per poi “recuperare” la partita. 

L’esito della vicenda un anno fa

Lo scorso anno il Comune della città friulana si era inizialmente rifiutato di concedere il patrocinio alla partita, firmandolo soltanto dopo settimane di trattative con l’impegno di avviare azioni umanitarie a favore di Gaza.

La petizione che potrebbe cambiare tutto 

Ma questa volta De Toni può contare sul sostegno di 20 mila firme raccolte da una petizione online lanciata da Possibile per chiedere lo stop alla gara.

L’attacco delle opposizioni 

“Non ci sono stati problemi di ordine pubblico l’anno scorso, dove Udine si è dimostrata civile anche nelle proteste, cosa cambia ora?”, ha voluto chiarire Francesca Laudicina della Lega.  “A mettere in pericolo Udine non sarà la partita fra due nazionali le cui tifoserie sono notoriamente innocue, ma i cortei che varie associazioni manovrate da partiti di sinistra e movimenti anarchici stanno organizzando con una vera e propria chiamata alle armi. Confidiamo che il Prefetto non le autorizzi lo stesso giorno della partita”, secondo Ester Soramel di Fratelli d’Italia.

“Giocare adesso sarebbe inopportuno”

De Toni precisa che “Israele non è stato escluso dalle competizioni sportive internazionali ma di fronte a un dramma che non ha eguali negli ultimi ottant’anni, davanti a tanta sofferenza” la sua idea è che “giocare adesso sarebbe inopportuno”.

“Lo stadio è gestito dall’Udinese, la decisione di ospitare i match della nazionale è della Figc, la partita è organizzata dall’Uefa. Come Comune siamo al terzo livello, chiamati a occuparci di ordine pubblico con il coordinamento della Prefettura”, precisa il sindaco.

Comitati ProPal Udine: da Figc gesto insufficiente

Il Comitato per la Palestina Udine, comunità palestinese Veneto e Fvg, Calcio e Rivoluzione, Salaam Ragazzi dell’Olivo e Bds Italia, “non sono soddisfatti dell’ipotesi su cui la Figc starebbe ragionando, cioè devolvere l’incasso di Italia-Israele a organizzazioni umanitarie di Gaza o immaginare altri gesti concreti”. Lo scrivono in una nota. Tra le richieste alla Figc: “interrompere ogni rapporto sportivo con Israele e rifiutare di giocare contro Israele o club israeliani, in particolare l’8 settembre e il 14 ottobre; far proprio l’appello dell’Associazione Allenatori Italiana Calcio, avanzando a Fifa e Uefa l’esclusione di Israele da ogni gara.

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