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HomeEconomia Da TikTok ai dazi. Trump chiama Xi e blocca gli aiuti militari a Taiwan per 400 milioni

Da TikTok ai dazi
passando per Taiwan
Trump al telefono con Xi

Il colloquio su commercio e indopacifico

Tycoon ottimista: "Vicini a intesa"

di Roberto Abela19 Settembre 2025
19 Settembre 2025
Trump Xi

Insegna della sede americana di Los Angeles (California) di TikTok | Foto Ansa

ROMA – La gestione di TikTok sul suolo americano, la guerra commerciale e gli aiuti militari a Taiwan. Sono questi i temi sul tavolo del colloquio telefonico in vista venerdì 19 settembre tra il presidente americano Donald Trump e l’omologo cinese Xi Jinping. “Parlerò con il presidente Xi, come sapete, a proposito di TikTok e anche di relazioni commerciali”, aveva anticipato Trump giovedì. Il capo di Stato americano si era mostrato ottimista, dichiarando di essere “molto vicini” a un’intesa.

La gestione di TikTok

Per quanto riguarda il primo punto, è probabile la finalizzazione dell’accordo di massima già raggiunto, che permetterà alla popolare app di social media battente bandiera del Dragone di continuare a operare negli Usa. Accordo che prevede come condizione che la proprietà della divisione americana della piattaforma sia statunitense.

La guerra dei dazi

Sul secondo tema, quello della guerra commerciale scatenata dai dazi introdotti dal Tycoon, Trump ha però espresso la volontà di negoziare con Pechino, sulla scia dei quattro colloqui precedenti tra alti funzionari statunitensi e cinesi. Probabilmente ce ne saranno altre nelle prossime settimane. Secondo i media statunitensi, la telefonata potrebbe anche fornire alcune indicazioni sulla possibilità che i due presidenti si incontrino di persona per risolvere la disputa.

Il blocco delle armi americane a Taiwan

La leva di scambio potrebbe essere Taiwan: l’estate scorsa The Donald non ha approvato lo stanziamento di 400 milioni di dollari in aiuti militari a Taiwan. Una decisione che potrebbe ancora essere revocata, ma che segna un’inversione di rotta nella politica statunitense nei confronti di Taipei. A rivelarlo è il Washington Post, citando cinque diverse fonti informate sulla questione. Secondo due di queste, nel pacchetto sarebbero incluse armi più letali di quelle precedentemente fornite, tra cui munizioni e droni.

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