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Gli italiani tornano al cinema: meno ingressi, ma più spettatori. Il merito è dei giovani

di Valerio Francesco Silenzi10 Ottobre 2025
10 Ottobre 2025

Sala cinematografica | Foto Pixabay generata da IA

ROMA – Il cinema, da sempre luogo di magia dove rifigiarsi dal mondo quotidiano, da anni sta subendo un graduale calo di spettatori, con sale sempre più vuote. Nel 2024 e nel primo semestre del 2025, però, il trend sembra essere cambiato. Nonostante la diminuzione del numero medio di ingressi, gli spettatori cinematografici sono in aumento. È il quadro che emerge dalla nuova edizione dello studio “Sala e Salotto” di Anica, presentata al Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, da cui emerge come gli ingressi al cinema del primo semestre 2025 superano i 18 milioni, ma la media per spettatore, resta sotto i due biglietti. 

Meno spettatori abituali e più occasionali

Il pubblico del grande schermo si modifica dunque anche in termini di fedeltà, con il 2024 che vede una diluizione della frequenza cinematografica. Calano i frequentatori abituali e aumentano gli spettatori occasionali (+2,2 milioni). Diminuiscono però gli ingressi: quasi 2 milioni di biglietti in meno. La frequenza media scende così a 2,8 ingressi per spettatore all’anno, un calo che evidenzia una platea più ampia ma meno assidua.

Più giovani nelle sale

A cambiare è anche l’età media dei cinefili”. In crescita il segmento 3-14 anni e i giovani tra 15 e 24 anni, che registrano un incremento dell’11% negli ingressi. Gli under 25, pur rappresentando solo il 20% della popolazione, generano il 43% della vendita di biglietti. Al contrario, il contributo dei 50enni e oltre, è sceso al 22%. In particolare, il segmento 60+, seppur numeroso, si caratterizza per una frequenza in sala ancora più limitata.

“L’obiettivo è consolidare il trend”

“Il pubblico italiano sta tornando a vivere il cinema – dice il presidente dell’Anica, Alessandro Usai –. I giovani sono ancora una volta quelli che stanno tenendo in piedi il consumo cinematografico. L’obiettivo ora è consolidare questo trend, continuando a investire nella qualità e nella varietà delle opere, nella valorizzazione dei nuovi talenti e nella costruzione di un’offerta che sia davvero rappresentativa e inclusiva” conclude.

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