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HomeEconomia Wall Street, il Nasdaq arretra. Cresce la paura per la bolla dell’intelligenza artificiale

Cresce il timore di una bolla
dell'intelligenza artificiale
Nasdaq arretra a Wall Street

Paura per scelte della Federal Reserve

Non giova neppure la fine dello shutdown

di Marco Bertolini14 Novembre 2025
14 Novembre 2025

Il Nasdaq Composite è un indice azionario della borsa valori statunitense Nasdaq e rappresenta tutte le aziende quotate su quel mercato | Foto Ansa

ROMA – Il Nasdaq arretra e aumentano i timori per la bolla dell’intelligenza artificiale. A rischio non ci sono solo le aziende tech ma l’intera filiera produttiva, per un sistema che alimenta, ed è alimentato, dall’economia mondiale. 

Wall Street chiude in netto calo

I principali indici azionari statunitensi chiudono la seduta in forte ribasso. La performance peggiore è per il Nasdaq, che ha perso il 2,29% a 22.870 punti. Le sue azioni sono crollate nel pomeriggio di ieri, 13 novembre, appesantite dalle preoccupazioni che la Federal Reserve manterrà stabili i tassi di interesse nella prossima riunione del 10 dicembre. Ma è il mercato dell’Ia che preoccupa maggiormente. Il crollo dei titoli tech, tra cui Nvidia e Broadcom, ha pesato molto. Anche Tesla ha chiuso in negativo perdendo il 6,6%. Nemmeno la fine dello shutdown delle attività governative ha giovato.

La bolla dell’Ia

Del resto ogni periodo ha la sua bolla e l’intelligenza artificiale è la prossima rivoluzione della produttività. Almeno a livello micro, dato che si riducono tempi e costi. Ma a livello macro la produttività non decolla per la mancanza di statistiche sui protagonisti e sui costi. Fondamentali perché l’Ia non è soltanto un codice numerico ma un insieme di dati, chip, reti elettriche, contratti di fornitura che influenzano l’andamento ecologico. 

A differenza di altre bolle, però, quella che si è formata ha comunque solidità. Questo perché i leader del settore hanno piattaforme e nomi. Non ci sono aziende, o sedicenti tali, che nascono per inserirsi nel mercato ma senza un prodotto. Ma soprattutto le spese infrastrutturali non raggiungono, almeno per il momento, picchi toccati da rivoluzioni tecnologiche precedenti. 

Tra trend e decollo

Ma non è tutto oro quel che luccica. Se la cavalcata del tech americano non sembra rallentare, accelera il dubbio su quanto possa durare. Il mercato quindi si divide tra chi vede la crescita come un trend strutturale e chi teme lo scoppio della bolla. Questo perché azioni, bond e crypto si muovono insieme. Fuori dall’ambito bancario è lo stesso: il produttore di chip investe nella compagnia di software, ma la compagnia di software paga il fornitore cloud, che poi compra i chip. Un equilibrio complementare che può durare a lungo. Liquidità perenne e fiducia nelle banche gli elementi fondamentali di un meccanismo che preferisce la protezione al rischio. Con un pericolo: più continuerà, più diventerà difficile tornare alla realtà. 

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