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HomeEconomia Affitti brevi, banche, dividendi: così il governo riscrive la Manovra. Si sblocca anche l’oro di Bankitalia

Affitti brevi, banche e oro
Il governo riscrive la Manovra
Si sblocca l'oro di Bankitalia

Confermata l'Irap al 2% per le banche

Via libera definitivo a Natale

di Tommaso Di Caprio12 Dicembre 2025
12 Dicembre 2025
decreto bollette

Palazzo Chigi, Roma | Foto Ansa

ROMA – Affitti brevi, dividendi e banche, ma anche la questione dell’oro di Bankitalia. La lista di riformulazioni agli emendamenti presentati dal governo in commissione Bilancio al Senato è lunga e riflette gli accordi raggiunti in maggioranza sulle modifiche alla Manovra per il 2026. 

Dividendi, la soglia fiscale scende al 5%

Una delle modifiche più importanti riguarda proprio il ridimensionamento della stretta ai dividendi introdotta dal testo originario. Se approvata, la nuova riformulazione cambierà le condizioni di esclusione dal trattamento fiscale dei dividendi percepiti dagli imprenditori e dalle società o enti residenti. In sostanza, la possibilità di usare il cosiddetto “regime di esclusione”, pensato per evitare la doppia tassazione, sarà concessa solo per i dividendi che provengono da partecipazioni detenute direttamente o tramite società controllate, quando superano il 5% oppure hanno un valore superiore a 500 mila euro.

Affitti brevi tornano al 21% per la prima casa

Per quanto riguarda gli affitti brevi, la nuova formulazione dell’emendamento introduce regole più graduali: la cedolare secca resta al 21% per il primo immobile affittato per meno di 30 giorni, sale al 26% per il secondo e, dalla terza casa in poi, si passa al regime di reddito d’impresa (oggi previsto solo dal quinto immobile). Nella versione iniziale della testo di bilancio l’aliquota del 26% era applicata già al primo immobile.

Banche, Irap resta al 2%

Resta confermato, come nel testo iniziale, l’aumento dell’Irap al 2% per banche e assicurazioni. La novità riguarderà, invece, l’esclusione dei soggetti con una base imponibile più bassa e l’introduzione di una franchigia di 90mila euro sulla maggiore imposta, valida solo per il 2027 e il 2028. Si riduce poi la quota di perdite deducibili: le percentuali di compensazione del maggior reddito con perdite pregresse ed eccedenze Ace scendono dal 43% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027, generando maggiori entrate per 305 milioni nel 2026 e 300 nel 2027.

L’emendamento di FdI per proteggere l’oro italiano

Capitolo a parte merita la questione sulla proprietà delle riserve auree di Bankitalia che il governo vorrebbe consegnare al popolo italiano attraverso un emendamento presentato da Fratelli d’Italia in Senato alla legge di Bilancio. Obiettivo che sembra più vicino dopo il confronto positivo tra il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti e la governatrice della Banca centrale europea Christine Lagarde. 

La nuova riformulazione sull’emendamento messa a punto dal Mef contiene, infatti, un esplicito riferimento al rispetto delle norme del Trattato dell’Unione europeo, secondo quanto stabilito dall’Eurotower e confermato dalla lettera  che il ministro Giorgetti ha inviato lo scorso 8 dicembre a Lagarde ringraziandola proprio “per la celere trasmissione del parere relativo alla nuova versione dell’emendamento n. 1.1 al disegno di legge di bilancio 2026, con il quale la Banca Centrale Europea ha accolto con favore le determinazioni del Governo italiano in merito all’inserimento di un esplicito riferimento al rispetto delle norme di cui agli articoli 127 e 130 del Trattato”.

Il voto sulle riformulazioni in Commissione Bilancio al Senato è atteso per lunedì 15 dicembre, in ritardo rispetto alla tabella di marcia prefigurata dall’esecutivo. Se le modifiche agli emendamenti incasseranno l’approvazione della maggioranza, lo step successivo sarà il voto in Aula a Palazzo Madama e poi il passaggio lampo alla Camera per il via libera definitivo che potrebbe arrivare a ridosso della settimana di Natale.

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