Continua l’effetto positivo delle riforme del governo Renzi sull’occupazione. Secondo il ministero del Lavoro nel primo trimestre del 2015 le assunzioni sono state oltre 2.578.000, con un incremento del 3,8% (che significa 95mila nuovi posti di lavoro) rispetto allo stesso periodo del 2014. Contestualmente crollano del 12,3% i licenziamenti: nei primi tre mesi del 2015 sono stati 1.414.593.
Boom dei servizi. Il 70% dei nuovi contratti riguarda il settore dei servizi (1,8 milioni, con un incremento pari al 4%), ma il settore con una crescita maggiore è l’industria, con una crescita del 6,4%, più forte nell’industria in senso stretto (+7,3%) che nelle costruzioni (+5%). Stabile invece l’agricoltura.
Calano i precari. Positiva anche l’evoluzione delle forme contrattuali, con un forte aumento di quelli a tempo indeterminato (+24,6%) e, più contenuto, di quelli a tempo determinato (+1,3%), mentre crollano i contratti “atipici”: collaborazioni (-15%) e apprendistato (-14,3%). Rimane il dubbio che più che di nuovo lavoro si tratti di stabilizzazione di rapporti preesistenti, ma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è ugualmente soddisfatto: «L’assunzione a tempo indeterminato deve diventare la normalità. Ma così, finora, non è stato».
Alessandro Testa