Anna Maria Tarantola è il nuovo presidente della Rai tra auguri e polemiche

Anna Maria Tarantola è il nuovo presidente della Rai. Dopo la riunione della Commissione di Vigilanza dello scorso 12 luglio per votare il nuovo vertice, Bersani attacca il Pdl: «Mentre la gente sta vivendo i problemi che abbiamo, ho visto che l’intero gruppo dirigente del Pdl è stato ricevuto a Palazzo Chigi per discutere di Rai. Se il Pdl ritiene di essere il padrone della Rai, vorrà dire che il canone lo pagherà lui. Ho visto che l’intero gruppo dirigente del Pdl si è mosso verso Palazzo Chigi; è stato ricevuto per discutere di Rai e aggiungo tra parentesi pesi e misure. Se il Pdl ritiene di essere padrone della Rai, vorrà dire che pagherà lui il canone». Intanto Anna Maria Tarantola, date le dimissioni da vice direttore generale di Banca Italia, ha assunto ieri la presidenza di Viale Mazzini con 31 voti favorevoli (27 erano quelli necessari); una scheda nulla, due bianche e 6 assenti.

«Ringrazio fin d’ora tutti i colleghi della Rai – ha detto – con l’auspicio di poter lavorare insieme in un clima di serenità e di fattiva collaborazione. Nell’affrontare questo impegnativo e delicato incarico ho ben presente la speciale natura dell’azienda Rai che le viene dall’essere anche servizio pubblico, condizione questa che richiede una particolare cura alla qualità del prodotto, alle competenze, alla cultura. Intendo esercitare tale mandato con equilibrio, indipendenza e trasparenza».

Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza Rai parla di un’aria nuova che da oggi si respirerà in Rai: «Da oggi la Rai e il servizio pubblico sono una realtà diversa. Si sono positivamente conclusi, in commissione, i primi fondamentali adempimenti di legge». Ma per legittimare ogni aspetto strutturale della nuova governance potrebbe occorrere una seconda fase, quando la Vigilanza sarà tenuta a proseguire il proprio compito istituzionale indirizzando l’iter del processo rifondativo».

Che il disco verde sarebbe arrivato senza molti problemi si era capito già prima della riunione. Il capogruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri, aveva varcato il portone della Vigilanza, mentre i giornalisti gli chiedevano se il Pdl avrebbe votato per l’elezione del presidente della Rai, sorridente e con il pollice alzato, come a manifestare che tutto andava bene.

A chiarire lo stato dell’arte rispetto alla tensione di questi ultimi giorni nei quali il Popolo della libertà aveva contestato duramente l’ampliamento deleghe al futuro presidente della Rai, era stato poi Mario Landolfi: «Non c’è stata nessuna trattativa con il governo. C’è solo una legge da rispettare e sentenze della Corte costituzionale». Quanto ad eventuali rassicurazioni ricevute dal governo che stoppino l’ampliamento delle deleghe, Landolfi aveva rimandato a dopo il via libera in Vigilanza: «Questo lo vedremo. Dopo aver votato la Tarantola ragioneremo sulle mosse del cda e procederemo con le audizioni».

«Finalmente la Rai ha un vertice con cui potremo confrontarci», afferma, in una nota, il segretario dell’Usigrai, Carlo Verna. «Il cda presieduto da Annamaria Tarantola, cui auguriamo buon lavoro, può cominciare a fare quel che deve, sperando che lo riesca a fare con quello spirito d’indipendenza che si riconosce alla Banca d’Italia».

Lorenzo Caroselli