"Dove cadono le ombre"la pellicola più coraggiosadel Festival di Venezia

Il film di Valentina Pedicini racconta il dramma dello sterminio Jedish

Volge al termine, in questi giorni, la Mostra del Cinema di Venezia. I riflettori, però, restano puntati su Dove cadono le ombre, definito all’unanimità il film più coraggioso di questa 74esima edizione. A metà tra sguardo documentaristico e risvolto drammatico, la prima opera di Valentina Pedicini tratta di uno dei tanti crimini dimenticati compiuti in nome dell’eugenetica.

Siamo in Svizzera, nel pieno Novecento, quando inizia un’operazione di sterminio scientifico dell’etnia Jenish, anche noti come “zingari bianchi”. Bambini piccolissimi vengono sottratti alle famiglie e “riprogrammati” in ospedali psichiatrici attraverso abusi di ogni tipo. Anni dopo in uno di questi istituti, riconvertito a ospizio, una di loro ormai cresciuta e diventata infermiera rincontra la sua dottoressa-carnefice, invecchiata. Sullo schermo la regista italiana ritrae un confronto durissimo e crudele, in cui il dolore conoscerà infine solamente vittime.

La Pedicini, già nota per i suoi documentari, ha mostrato il suo lavoro a una delle poche sopravvissute alla tragedia, la scrittrice Mariella Mehr, descrivendo l’evento come “un’emozione straordinaria”. Dove cadono le ombre è in lizza anche per il Faro D’Oro nella IX edizione dell’Otranto Film Fund Festival, che avrà inizio il 13 settembre. “Il mio è un film duro, ma spero ne venga riconosciuta l’onestà”.

Gloria Frezza

Gloria Frezza (Ortona a Mare, 13/12/1991) Nel 2010 si trasferisce a Roma per studiare Lettere Moderne all’Università La Sapienza. Completato il ciclo triennale, intraprende una Laurea Magistrale in Editoria e Scrittura nel medesimo ateneo, che conclude con il massimo dei voti nel gennaio 2016. Dal 2014 collabora con la testata online “Ghigliottina”, scrivendo di cultura ed eventi. Dall’ottobre 2016 è iscritta al Master Biennale in Giornalismo dell’Università Lumsa di Roma.