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HomeCultura Chance mancate e povertà educativa. Il rapporto Openpolis sul divario sociale dei giovani nelle periferie

Giovani nelle periferie
povertà educativa
alalrga il divario sociale

Al Mezzogiorno maggiori fragilità

Dati quadruplicati contro il Centro-Nord

di Iris Venuto11 Dicembre 2025
11 Dicembre 2025

ROMA – Ragazzi fantasma, persi nelle strade fuori dal centro. Per molti giovani delle periferie, le opportunità di riscatto restano un traguardo lontano. Le disuguaglianze territoriali continuano a pesare sulla loro formazione, rallentando i percorsi educativi e allargando una forbice sociale ancora troppo ampia. Le situazioni di maggiore fragilità sociale si concentrano nelle aree del Mezzogiorno. A rivelarlo è l’analisi condotta nei 14 comuni capoluogo delle città metropolitane, riassunta nel rapporto “Giovani e periferie“, realizzata da Con i bambini e Openpolis, presentato  – oggi 11 dicembre – alla Camera dei deputati. Uno studio che mette a fuoco le condizioni di disagio ed emarginazione vissuti da bambini e adolescenti e che misura il contributo delle comunità educanti nel tentativo di arginare il fenomeno. 

È al Sud che si registra la quota più elevata di nuclei familiari con figli a carico e in potenziale disagio economico. Catania guida la classifica con il 6,2%, seguita da Napoli con il 6% e Palermo con il 5,8%. Si tratta spesso di famiglie senza occupati o composte da pensionati, con una persona di riferimento sotto i 65 anni. Un dato oltre 4 volte superiore rispetto a quello registrato in altre città del Centro-Nord: Bologna si ferma all’1,2%, Venezia e Genova all’1,3%, mentre Milano e Firenze all’1,4%. 

Divari sempre più ampi tra diversi quartieri

Ma è all’interno delle stesse città che i divari si allargano. A Catania ad esempio, a fronte di una media cittadina del 6,2%, si passa dal 3,1% del Terzo municipio al 9,3% del Sesto. Allo stesso modo a Napoli, dal 3% delle aree più agiate di Arenella e Vomero si arriva fino al 9,2% nella zona di San Pietro a Patierno. Secondo il rapporto, proprio bambini e adolescenti restano la fascia d’età più colpita dalla povertà assoluta, registrando il 13,8% contro una media del 9,8%. Un fenomeno, che in media nel 2024 ha interessato il 12,3% delle famiglie con minori. Percentuale che sale al 16,1% nei comuni centro dell’area metropolitana. 

Al Sud rimane critica la dispersione scolastica

Neppure sul fronte dell’abbandono scolastico precoce, il quadro appare rassicurante. Nonostante il forte calo dell’ultimo decennio, il fenomeno resta concentrato soprattutto nel Mezzogiorno, con oltre il 25% dei giovani a Catania, il 19,8% a Palermo e il 17,6% a Napoli. A lasciare la scuola prima del conseguimento del titolo sono soprattutto i figli di non diplomati. È il caso di Cagliari, in cui, anche in questo caso i divari interni pesano nella stessa realtà cittadina. 

Ancora molti i giovani che non studiano e non lavorano

La situazione non migliora neanche per i cosiddetti Neet: i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione. Il tasso si concentra maggiormente a Catania (35,4%), Palermo (32,4%) e Napoli (29,7%). Intorno al 20% si attestano le due città più popolose del Paese, Roma e Milano, mentre Bologna scende al 17,3%.

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