Commissione Grandi Rischi: la sentenza dell’Aquila fa il giro del mondo

«Prima Galileo, ora questo. Perché l’Italia ce l’ha con la scienza?». E ancora: «Condannati perché non hanno previsto il futuro». «Una sentenza assurda che rischia di seppellire la corretta comunicazione dei rischi sismici». Così scienziati e geologi si sono espressi in questi giorni sui principali giornali stranieri sul terremoto dell’Aquila. Sta destando particolare attenzione e scalpore nell’opinione pubblica e nella stampa estera, infatti, la condanna ai sette scienziati della Commissione Grandi Rischi per aver sottovalutato il rischio sismico prima del 6 aprile 2009 e per aver falsamente rassicurato la popolazione aquilana.

La stampa internazionale da’ grande rilievo alla decisione del Giudice Marco Billi del Tribunale dell’Aquila che, lunedì scorso, ha condannato i sei esperti e il vice direttore della protezione civile Bernardo De Bernardinis a sei anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, per aver causato la morte di 29 persone e il ferimento di quattro. Inoltre, i sette dovranno pagare un risarcimento complessivo di 7,8 milioni di euro, più i danni in sede civile. In entrambi i casi, è responsabile in solido con i condannati anchela Presidenzadel Consiglio.

Vediamo quindi i principali titoli dei giornali divisi per nazione.

Francia. Le Figaro ha titolato: «Un verdetto allucinante, perché si è incapaci di prevedere i terremoti». Le Monde ha scritto dei «grandi nomi della scienza italiana» coinvolti nel processo e di «verdetto storico».

Stati Uniti. Il New York Times dedica un ampio articolo alla vicenda riportando le opinioni di sconcerto degli scienziati americani. «Ho timore che dopo questa assurda vicenda – afferma Thomas H. Jordan, professore dell’Università della California del Sud – molti scienziati si sentano di tacere su molte questioni».

Dal Giappone. «Se fossi stato io lì avrei detto le stesse cose perché non è possibile stabilire quando può verificarsi una forte scossa sismica», è la posizione di Shinichi Sakai, professore associato dell’Earthquake Research Institute di Tokyo.